giovedì 24 aprile 2014

21 Aprile 2014 - Everest Base Camp (EBC)

Siamo arrivati all'Everest Base Camp, 5363 mt. Sveglia all'alba, solita non lavata, fugace colazione e poi s'inizia a camminare.
Il tratto da Gorak Shep all'EBC è praticamente in piano, ma per me è stato il più difficile, si sono sommati i tre fattori che ogni trekking all'EBC offre gratuitamente: stanchezza dovuta all'insonnia, emicrania con giramenti di testa dovulta all'altezza, e diarrea dovuta ai batteri di un mondo a noi non familiare.
All'EBC mi sono praticamente trascinato, tranne che in pochi lucidi momenti, quando come un leopardo delle nevi m'infilavo su per la montagna in cerca di una impossibile intimità.
L'EBC è un campeggio a 5000 mt. Persone davanti alle tende che chiaccherano, altri sdraiati che ascoltano musica, altri ancora che preparano da mangiare.
Quando siamo arrivati ci è sembrato desolato, un campo dopo la battaglia. Numerosi sherpa avevano lasciato il campo base dopo l'incidente che ha visto morire 16 loro amici alcuni giorni fa.
Fuori da una tenda che immagino sia della logistica di una delle compagnie che gestiscono le spedizioni c'è un tizio che ha l'aria di essere un organizzatore, sta parlando al telefono e chiede al suo interlocutore se lo "show must go on", poco dopo riporta che in mattinata era salita la moglie di uno degli sherpa morti ed era stato un momento toccante. Per andare in cima all'Everest si spende dai 50 agli 80 mila doĺlari per persona. Ci sono compagnie che si occupano di portare in vetta chiunque paghi, sembra che quest'anno siano state portate in vetta 800 persone.
La sera parliamo di queste cose con Phurba, la nostra guida. Lui ci prega di far notare che c'è differenza per uno sherpa che fa un trekking all'EBC ed uno che va in cima all'Everest, nel primo caso uno sherpa non si rischia la vita, è un lavoro, nel secondo caso si rischia la vita, è un gioco per ricchi.
Namaste!