Dopo la prima onda capisci che non si scherza. Devi saper cogliere il momento giusto altrimenti sei fottuto. Se sbagli vieni travolto, sei spacciato.
Dopo la cresta c'è il flusso di portata nel quale non passa neanche uno spillo tanto è denso. L'unica possibilità è aspettare quell'attimo tra la fine del flusso di portata e la nuova cresta.
A farmi capire la pericolosità è stato Giovanni. Ho Giovanni per mano, siamo in mezzo a Tripolia road a Jaipur, la dobbiamo attraversare. È un casino, suonano tutti. Siamo risciti dopo diversi tentativi a conquistare la metà, ovviamente utilizzando le strisce pedonali, ovviamente non fa alcuna differenza. Dietro, davanti, di fianco a tutta birra, scorrono vetture, scooter, taxi, ciclotaxi, tuc-tuc, motociclette, camion e ogni tipo di mezzo meccanico adibito al trasporto di persone, cose, ed animali che l'uomo sia riuscito a produrre fino agli anni '90 del secolo scorso.
Io e Giovanni siamo in mezzo sul cordolo che separa le due corsie di marcia di Tripolia road, dopo alcuni minuti d'incertezze, con la faccia di entrambi a guardare la immensa mole di mezzi, lui, Giovanni, con la sua vocina dice:
"papi" io non lo sento in tutto sto casino "PAPI" adesso meglio "IO DA SOLO NON CE LA FAREI MAI AD ATTRAVERSARE QUESTA STRADA!".Insieme alla tenerezza e l'orgoglio di essere utile a mio figlio è arrivato anche il momento, tra la portata e la cresta, di attraversare. Ma l'attimo passa, non ero abbastanza concentrato, e quindi occorre attendere ancora quache minuto. Nel frattempo ci affianca un bambino indiano dell'età di Giovanni che solo affronta il mare di vetture di Tripolia road. Non aspetta l'attimo tra la portata e la cresta e si butta nel casino facendosi largo dove non passerebbe neanche uno spillo. Io e Giovanni con un discreto timore lo seguiamo. Arriviamo dall'altra parte e il bambino sparisce. Giovanni mi guarda, io lo guardo, ma ne io ne Giovanni diciamo una parola. Chissà cosa avrà pensato Giovanni?
Quanto è diverso il mondo visto da Tripolia road a Jaipur.
serie: ReportageIndia