martedì 13 agosto 2013

Nel' 98 ho avuto la fortuna di partecipare ad un concerto, all'arena di Assago, che mi ha aperto gli occhi.
Qualche anno prima De Andrè e Fossati firmano un capolavoro "Anime Salve", canzoni che ho ascoltato ininterrottamente e che tutt'ora ascolto. Nel' 98 De Andrè farà il suo ultimo tour.
In un'arena stracolma di persone cala un silenzio religioso e De Andrè introduce il concerto così :

 "Anime Salve, che trae il suo significato dall’origine, dall’etimologia delle due parole " Anime salve", vuol dire Spiriti Solitari è una specie di elogio della solitudine, si sa non tutti se la possono permettere, non se la possono permettere i vecchi, non se la possono permettere i malati, non se la può permettere il politico. Un politico solitario è un politico fottuto di solito. Però... sostanzialmente quando si può rimanere soli con se stessi io credo che si riesca ad avere più facilmente contatto con il circostante. Il circostante non è fatto soltanto dei nostri simili, direi che è fatto di tutto l’ universo, dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle … e...ci si riesce ad accordare meglio con questo circostante, si riesce a pensare meglio ai propri problemi, credo addirittura che si riesca a trovare anche delle migliori soluzioni e siccome siamo simili ai nostri simili, credo si possano trovare soluzioni anche per gli altri. Con questo non voglio fare nessun “panegirico” né dell’anacoretismo o del romitaggio, non è che si debba fare gli eremiti o gli anacoreti, é che ho constatato attraverso la mia esperienza di vita, ed è stata una vita, non é che dimostro di avere la mia età attraverso la carta d’ idendità, credo d’averla vissuta, mi son reso conto che un uomo solo non mi ha mai fatto paura. Invece l’ uomo organizzato mi ha sempre fatto molta paura...".

Tornato a casa mi appunto l'elogio della solitudine. Allora fui certo di averne capito il significato, ma ci sono voluti quasi 20 anni per coglierne il senso profondo, capire perche' per me anime-spiriti salve-solitari è risuonato come un eco.

Ci sono persone che inciampano nella nostra vita, e senza che noi lo sappiamo, ci aiutano ad aprire porte e fare nuove esperienze. A Lisbona conosco Paula, la quale mi introduce Armando. Per la verità ha dovuto dirmelo, con discrezione, alcune volte di andare dall'Armando  (sara' lombardo, ma adoro l'articolo davanti al nome, crea intimita').
L'Armando mi racconta la mia vita alla luce del cosmo, dal concepimento ad oggi con una precisione cosmica. Legge le fasi che ho attraversato, le crisi che ho vissuto con precisione stellare.
L'Armando mi racconta chi sono come nessuno psicologico potrebbe fare, perché non è questione di sapere o di esperienza, non c' è persona al mondo che possa capire un'altra persona, è questione di scienza, e la scienza dell' Armando è umile, non ha la pretesa di capire,  ma di mediare.
L'Armando conosce quella scienza che ci aiuta a capire che noi siamo parte di un sistema che influenziamo, e dal quale siamo influenzati, "dalla foglia che nasce in un campo fino alle stelle".

Ho appena finito l'incontro con l'Armando, ho ancora la bocca aperta, il cervello per aria e le emozioni sottosopra, quindi sento il bisogno di appuntarmi le cose che mi ha detto. Vado in uno dei posti che adoro nella ormai mia Lisbona, il miraduro di Graça ed ordino uma amêndoa amarga gustandomi la luce della sera.

Per chi come me ha sempre creduto che il futuro sia storia, quello che mi affascina di questo incontro è l'aver intuito che, per quanto noi non dobbiamo rinunciare a guidare la nostra canoa, il fiume scorre.
Spesso ci illudiamo che capire le cose significhi comprenderle con la testa, e trascuriamo  una comprensione più profonda,  che è quella che trasforma le cose comprese in azioni concrete, perché coinvolge, attraverso le emozioni, chi siamo.