giovedì 24 aprile 2014

19 Aprile 2014 - Dingbouche

Siamo a 4410 mt. Salendo a Dingbouche il fiato si faceva sentire. Phurba, la nostra guida, continua a ripetere "slowly and steadily", quasi fosse un motto di vita.
Il paesaggio si fa più brullo, non c'è più vegetazione e gli yak qui sono di sicuro gli animali più preziosi. A Dingbouche al nostro arrivo c'erano famiglie al lavoro nei campi, alcuni con zappe altri con gli yak ed aratro. Ieri sera Phurba rideva quando gli ho chiesto come era il formaggio di yak, ci ha spiegato che gli yak sono i maschi e le nak le femmine.
Dopo aver mangiato nevischiava.
 Phurba è in apprensione da ieri alla notizia degli sherpa morti neĺla cascata di ghiaccio sull'Everest tra il campo base e il campo 1. È senz'altro il passaggio più pericoloso per la vetta, ho presente il racconto in "Aria sottile" (che consiglio di leggere).
Phurna è al telefono, sembra che siano morti 16 sherpa sotto una valanga, perchè sono gli sherpa quelli che in fondo rischiano di più, vanno avanti a preparare la strada agli "scalatori". Anche Phurba ha partecipato ad alcune spedizioni, non è mai arrivato in cima, questo è un lusso degli "scalatori", lui è arrivato al campo 4, quello prima della cima. Phurba ha smesso da anni di fare lo sherpa sull'Everest, da quando in cordata è scivolato per parecchi metri. La sera a Dingbouche ci racconta che mentre precipitava pensava a sua mamma e le ha promesso che non avrebbe più fatto lo sherpa.
Oggi quando il tempo lo permetteva si sono sentiti parecchi elicotteri che andavano a raccogliere i corpi degli sherpa morti per portarli a casa dai loro familiari, quattro famiglie non avranno neanche questa consolazione.
Phurba è fuori dal lodge e guarda la montagna.
Salendo a Dingbouche abbiamo visto l'aquila volare. Ci è venuta a trovare a circa 30 minuti da Pangboche, planava sopra le nostre teste, sembrava divertirsi ad inseguire la corrente, ad un certo punto è sparita velocemente dietro il crinale della montagna.
Nemaste!