giovedì 17 aprile 2014

17 aprile 2014 - Namche Baazar
Oggi acclimatamento. Siamo stati a 3880 mt a vedere la bestia e poi ritorno a Namche Baazar passando per un villaggio sperduto tra le montagne, Khumjung. A Khunjung in un vecchio monastero buddista, ora abbandonato, un vecchietto, con orgoglio, apre un armadietto mostrandoci lo scalpo dello yeti, perché lo yeti esiste!
Fuori Khunjung abbiamo conosciuto un bambino, mi sono fatto ripetere il nome 10 volte per continuare a non ricordarlo, il bambino era in giro per la montagna a raccogliere sterco di yak, lo usano per riscaldare la casa.

 In questi giorni il tempo a Namche è scandito dallo scalpellio dei muratori. Stanno costruendo un nuovo lodge. Quello del muratore è un lavoro duro a tutte le latitudini e longitudini, ma qui mi sembra estremo. Una persona con una sorta di gerlo porta dei massi al piano dove devono essere erette le pareti, muniti di martello e scalpello dai massi i murtatori tirano fuori una sorta di mattoni.
Al nostro ritorno al lodge fervevano i preparativi per una spedizione sul Lhotse. Quelli della spedizione hanno installato una kambusa tenda dalla quale usciva fumo ed odore di dal, ci sono accatastate borse piene di materiale che alcuni sherpa stavano verificando, altri chiaccheravano allegramente attorno al fuoco. Atmosfera serena prima della partenza.
Oggi la vista sulle alte montagne semplicemente fantastica, la nostra guida ci ha raccontato i nomi e le altezze di ognuna, impossibili da ricordare. Fa impressione pensare che le vette più basse superano i 5.000 mt e che ce siano ancora non esplorate come il Khumbi Yul Lha (5761 mt).
Oggi arrivati sul punto più alto vicino a Shyangboche, il "Dio del cielo" era coperto dalle nuvole e nascosto dietro il Lhotse. Sagaramāthā si fa desiderare.
Namaste!

serie: #glueverest