sabato 27 ottobre 2018

JoeDiDenver sostiene che l’Italia è come quel tizio che dopo una sbronza di proporzioni storiche (elezioni 2018) si alza la mattina e deve decidere se la festa è finita, e quindi andare al lavoro, oppure tornare al bar.

JoeDiDenver l’ho conosciuto alcuni anni fa a Lisbona e da allora siamo rimasti in contatto. Lui è americano, del Colorado, ma sono più di 40 anni che vive fuori dagli States. JoeDiDenver si definisce un amante dell’Italia, sua nonna è una dei 20.000.000 (venti milioni) di italiani emigrati dagli inizi del secolo scorso. A JoeDiDenver piace essere aggiornato sulla situazione italiana.
Secondo JoeDiDenver è chiaro, gli italiani hanno già deciso cosa fare dopo la sbronza, vogliono ritornare al bar. Il problema è trovare qualcuno che paghi il conto.
Per finanziare il contratto Lega-M5s c'erano quattro possibilità:
1. aumentare le entrate dello Stato, per esempio aumentando il lavoro;
2. ridurre i costi della pubblica amministrazione;
3. convincere qualcuno a fare credito, aumentare i debiti.
Per la prima opzione occorre avere capacità e visione, quindi è meglio lasciare perdere.
La seconda opzione prevede sacrifici per gli italiani, i politici che promuovono questa ricetta perdono voti, quindi al bar è meglio andare con la terza.
Purtroppo questa opzione non è possibile senza rinegoziare gli accordi europei che prevedono che i debiti debbano essere contenuti entro certi parametri.
JoeDiDenver mi spiega che il problema non sono i debiti in quanto tali, ma è tenerli sotto controllo. “Se vai in banca e chiedi un credito, per esempio un mutuo per la casa, verificano che il debito non superi il tuo salario. Nel 2017 l’Italia aveva un rapporto debito-PIL (il salario di un Paese) pari al 131%. L’Italia è in una spirale in cui per pagare il debito occorre fare un nuovo debito, quella che comunemente si chiama bancarotta.
Qui secondo JoeDiDenver inizia il progetto pericoloso messo in piedi da Salvini-Di Maio: “Solo uno sciacallo e uno sprovveduto possono pensare di andare al bar e chiedere ad un amico, l’Europa, di fare da garanzia alla richiesta di un altro prestito. E quando l’amico chiede come pensino di pagare i debiti fatti, lo sciacallo e lo sprovveduto rispondono che: daranno uno stipendio a chi non lavora (reddito di cittadinanza), ridurranno le entrate (flat tax), e aumenteremo le spese (opere pubbliche)”.
“Il resto sarà storia”, dice JoeDiDenver, “L’Europa non accetta di finanziare ulteriormente il debito italiano e l’Italia urlerà che alla porta l’avranno messa gli eurocrati”.
“È evidente”, secondo sempre JoeDiDenver “che quelli di prima, quelli che erano al governo prima dello sciacallo e dello sprovveduto: il rottamatore, i rottamati e il bauscia, sono complici, non hanno fatto niente per più di trent'anni, e adesso pagheremo il salatissimo conto”.
Con JoeDiDenver ci troviamo ogni tanto il venerdì sera sotto il mio ufficio in riva al Tejo. C'è un chiosco, prendiamo una, forse due, molto più spesso tre canecas e discutiamo amabilmente di quanto siamo fortunati a vivere a Lisbona, dei nostri figli e di politica.
Secondo JoeDiDenver gli italiani non riescono a guardare in faccia alla realtà, il problema è quello di una amministrazione pubblica inefficiente e troppo costosa.
È tardi, le tre birre sono state consumate, ma ho una curiosità, chiedo di spiegarmi meglio questa cosa dell’inefficienza, JoeDiDenver sorride, e mi dà un altro appuntamento, infila il casco, accende lo scooter e mi saluta.