martedì 30 dicembre 2008

per chi ha delle favole da raccontare, o dei sogni in cui credere: da ¨Il coraggio del pettirosso¨ di Maurizio Maggiani



"Allora, c'era questo pettirosso, piccolo che lo potevi tenere in una mano, ma con le sue idee che nessuno riusciva a togliergliele dal capo. Voleva volare in qua e in là a vedere il mondo, becchettare dove c'era da sfamarsi, e non gli piaceva per nulla che gli avessero assegnato il suo posticino e morta lì. Così che un giorno prese il coraggio a quattro mani e si presentò dal signor falchetto, il re degli uccelli del bosco. 'Vorrei il permesso, signoria, di andare un po' dove mi pare, tanto non darei fastidio a nessuno, piccolo come sono.' Così gli disse, e intanto gli tremavano le penne. Il falchetto s'adombrò immediatamente e fece la voce grossa: 'Questa è una faccenda che non mi piace per nulla. Tu devi mettere la testa a posto, e non star a disturbare con le tue pretese. Fila via o chiamo le gazze.' E nel dirgli questo, senza neppure farci caso, gli diede una zampata che gli artigliò a sangue un'ala. L'aveva pagata a caro prezzo la sua smania di libertà il pettorosso. Ma testardo com'era, in due o tre giorni era di nuovo in aria a volare. Certo, alla bell'è meglio, che arrancava dietro la sua aluccia offesa, tutto di sghimbescio. Sembrava diventato un pagliaccio tanto era buffo come si era ingegnato di volare con un'ala sola. E tutti gli uccelli giù a ridere. E ridevano a crepapelle, anche il signor falchetto e le sue gazze. Così che dal gran ridere nessuno si accorgeva che a ogni giorno che passava il pettirosso volava sempre un po' più in alto e un po' più in là del posto che gli avevano assegnato. E il giorno che il falchetto se n'è accorto il pettirosso oramai volava così in su che dall'alto prese a bombardare sul capo il re degli uccelli del bosco, a colpi di cacatine"

tratto da "Il coraggio del pettirosso" di Maurizio Maggiani
buon 2009
Gianluca