venerdì 12 aprile 2013

In un hammam ad Istanbul ci concediamo un paio d'ore d'assoluto piacere. L'hammam Gagaloglu è un posto meraviglioso che trasuda storia,  anche in senso letterale. Il bagno è frequentato da indigeni, mi metto comodo e nudo a godermi il vapore. Dopo qualche minuto il mio vicino, in turco stretto, mi allunga una salvietta e lo indica ...

tutta invidia, ma capisco che non si usa quindi mi copro. Insieme al bagno turco prendiamo dei massaggi. Il mio massaggiatore è un omone piu largo che alto. Mi metto supino e l'omone con le sue manine mi trivella la carne, soffro ma godo, almeno credo. La situazione si complica quando mi prende le braccia ed incrociandole fa forza con tutto il suo peso. Sorridente mi chiede come va, ricambio il sorriso e perplesso rispondo tesekkurler (grazie). Come un pezzo di carne dal macellaio mi gira sottosopra e riprende a trivellarmi. Quindi mi piega le ginocchia e ripete il "massaggio" dello spingere con il peso. Il mio corpo scricchiola, ma il meglio deve ancora venire. L'energumeno punta i suoi gomiti nella mia schiena e mi perfora i dorsali, poi come un pezzo di manzo, scelto, mi tira una pacca nella schiena e mi mette seduto sul bancone e con le manine mi afferra la testa, due mosse secche prima a destra e poi a sinistra e il mio collo risponde con crack, craaaack. Vengo poi strigliato, pulito e lasciato sul meraviglioso marmo caldo del centro hammam a riprendermi. Nonostante quello che si possa pensare,  dopo questo "trattamento" mi sento un uomo nuovo e non posso che concordare con l'insegna dell' hammam: "1000 places to see before die". Me ne mancano solo 999.