domenica 7 luglio 2013

L'Alfama e' un quartiere nel centro di Lisbona. L'Alfama e' un villaggio in una capitale d'Europa, di quell'Europa che stenta a tenere il passo in un mondo che si fa sempre piu' globale.
Da un paio d'anni vivo all'Alfama ed assisto quotidianamenlte ad un miracolo: una non curante partecipazione ad un mondo che cambia per ritrovare se stesso.

Sotto casa ha il negozio Emanuel. Emanuel fa il barbiere, nel senso tradizionale del termine. Lui taglia i capelli e rade la barba come si faceva nel secolo scorso. Inumidisce i panni, ed affila la lama, poi con un sorriso satanico passa la lama sul viso dei clienti con il solo obiettivo di non lasciare indietro neanche un pelo. Tutte le volte che vado da Emanuel guarda i miei capelli e mi dice di essere fortunato ad averne ancora cosi' tanti, e che solo un professionista come lui sa tagliarli. Quindi inizia il meticoloso lavoro della barba e dei capelli assentandosi ogni 10 minuti.
Da Emanuel vado con Giacomo e Giovanni. A Giacomo Emanuel da una spuntatina, perche' Giacomo vuole i capelli lunghi, a Giovanni fa la cresta. Due modi di essere nei quali mi specchio: per essere teneri occorre essere un po tamarri. 
Emanuel si assenta ogni 10 minuti per due ragioni, una e' nel retro bottega l'altra e' dallo Ze. Quella del retro bottega me la mostra con orgoglio, con un fornelletto da campeggio si prepara il pranzo. A suo dire piu' buono di quello che si puo' trovare nella migliore tasca dell' Alfama: carne di vacca in brodo. Le visite allo Ze da parte dell' Emanuel sono segnate dal naso rosso e dai pronunciati capillari sulla guancie. Ma come se questo non bastasse, quando mi si avvicina nel lavarmi la testa, vengo tramortito dall' intenso profumo di vino dell'alentejo. Ovviamente fa parte del prezzo e sostituisce la desueta acqua di colonia. 

Lo Ze gestisce un alimentari di quelli del secolo scorso per intenderci, dove trovi di tutto. Lo Ze e' uno di quelli di cui ti fidi per definizione. Quando vado a fare la spesa controlla sempre la frutta che metto nel sacchetto e se non e' buona me la sostituisce. Tempo fa un tizio mi ha centrato la macchina mentre era parcheggiata davanti al suo negozio. Lui conosce il tizio ed e' uscito per suggerire di lasciarmi un biglietto, quindi si e' fatto carico di farmelo avere. 
Una sorta di giustizia senza legge. 
Emanuel va dallo Ze a farsi il cicchetto e lo Ze va da Emanuel a tagliarsi i capelli. Temo che il conto sia a favore dello Ze, ma questo non impedisce di essere amici. 
Una sorta di economia senza soldi. 

Emanuel il barbiere, lo Ze fruttivendolo vanno dallo Ze lattaio a farsi il caffe'. Dallo Ze lattaio girla l'intera Alfama occidentale, quella di Sao Joao da Praca. Alla mattina quando esco per andare al lavoro mi faccio un caffe' dallo Ze lattaio e generalmente incontro Joao. Joao, dalla tenuta, dovrebbe fare il muratore, ma da quando conosco le sue abitudini il dubbio e' diventato certezza. Joao si fa un bicchiere di vino alle 8 del mattino. A fare colazione c'e' sempre Carla che affoga 'o dulce de Deu na meia de leite e c'e' Maria, la mia vicina di casa che baratta un pequeno almoco con la pulizia del locale. Emanuel il barbiere, lo Ze lattaio e lo Ze fruttivendolo parlano con me, Gianluca l'italiano, di Facebook e tra di loro di Jose' che e' finito un' altra volta in galera per aver rubato i documenti a dei turisti. In fondo penso che stiano parlando della stessa cosa, del furto delle generalita' di una persona, con la differenza che Zuckerberg di Facebook non finisce in galera ma diventa ricco. 

Ero a Firenze qualche settimana fa e la sera passeggiavo per il centro, con occhio attento cercando di vedere il lavoro fatto in questi anni dal probabile futuro primo ministro. Mi ha sinceramente stupito vedere uno dei fiori all'occhiello dell'Italia ridotta ad una vetrina senza anima. 
Una citta' vuota di persone piena di gente. 
Intendiamoci, non e' certo colpa di Renzi ma ...
Ho percorso via Nazionale, in centro ma fuori dai percorsi turisti, e sono arrivato nella comunque centraliassima piazza d'Indipendenza, una piazza poco curata, sporca. 
Se e' vero, come credo, che l'opera di un sindaco non si misura solo con le piazze sporche allora chiedo a chi vive con gli emarginati ai bordi della citta' cosa ne pensa di Renzi. Conosco da alcuni anni delle associazioni fiorentine che operano nei quartieri periferici di Firenze. Ne esce un quadro preoccupante del sindaco
Renzi, come di uno poco attento ai bisogni degli ultimi, quelli che arrancano dietro un'Europa che stenta a tenere il passo in un mondo che si fa sempre piu' globale. 
Ma e' questa l'Italia che vogliamo? Un'
Italia senza anima capace di curare solo le vetrine?

Il mio non e' un giudizio definitivo ma e' un'impressione. In questi anni di non voto, ho riconquistato una certa verginita' politica, ed ho intenzione di approfondire quello che i candidati hanno fatto quando hanno governato. Insomma giudicare quello che prometteranno di fare sulla base di quello che hanno fatto. 

L'Europa, il Portogallo, Firenze per come li conosciamo oggi potranno anche sparire e con loro tutti quelli che hanno venduto l'anima inseguendo il sogno di un progresso che dovrebbe farci tutti oziosamente godere i frutti di un benessere che ci uccide. L'Alfama nella sua lenta quotidianita'  invece e' viva, perche' in fondo non insegue nessuno se non se stessa.

serie: Lisbona