sabato 29 marzo 2014

Martin Moniz è stato un cavaliere portoghese del X secolo che ha combattuto contro i mori per liberare il Portogallo, ma per me Martim Moniz è una piazza del centro di Lisbona.

Ora, Martim Moniz è morto da parecchi secoli, ma la sua anima non si da pace. La causa di questa inquietudine è dovuta all'ironia della sorte, e all'inevitabile deambulare dell'umanita, che come l'anima di M. Moniz, è destinata a non darsi pace tra i continenti di questo mondo alla ricerca di un futuro migliore.


Martim Moniz, Figueira, Rossio e Restauradores sono 4 piazze una di seguito all'altra nel cuore di Lisbona. Queste quattro piazze sono politicamente, geograficamente, socialmente, antropologicamente diverse.

Praça dos Restauradores è in fondo all'Avenida da Liberdade, o come la chiamano qui Avenida e basta. Delle quattro è la più snob. Arrivi a piazza Restauradores dopo aver passato i negozi di Prada, Dolce e Gabbana, Armani, etc  ...quindi quando arrivi a Restauradores hai ancora la puzza sotto il naso di chi se la tira, che insieme all'immancabile profumo di sardina grigliata, tipica di lisbona, fa molto chick.

Il Rossio è un po' il cuore pulsante di questa città,  tutto passa da qui, anche le manifestazioni. Negozi, ristoranti sui lati, palazzi storici ed una bella fontana al centro fanno del Rossio uno dei posti che ogni guida turistica consiglia di visitare.

Praça Figueira è l'anticamera. Funge da collegamento tra l'ovest e l'est o tra il nord, e il sud. Tra il Rossio e praça Martim Moniz. Apparentemente anonima, ha comunque una sua ragione d'esistere, volente o nolente ci passi.

Martim Moniz è  un casino d'odori. Non è bella, ma a me è quella che piace di più.
La piazza è piena di chioschi dove si possono consumare cibi da tutte le longitudini e latitudini. Ci sono i cinesi, gli indiani, i turchi, i mozambicani, ...
Ormai è deciso, la domenica quando non abbiamo voglia di cucinare, praticamente sempre, si fa un salto in piazza M.Moniz e tra kebab, falafel, chees naan, tapas, noodle, gamberi fritti,...  riusciamo sempre a recuperare qualcosa di buono, in un contesto simpatico, per riempire la pancia.

Da M.Moniz verso nord inizia un mondo a parte.
Rua do Benformoso è spettacolare, per metà è cinese e per l'altra metà è indiana, è come se ci fosse una dogana, si passa da uno Stato ad un altro. Vetrine, insegne, e la lingua che senti parlare sono cinese o indiano a seconda dell'altezza a cui ti trovi in rua do Benformoso.
Nella prima parte della rua ci sono i cinesi, ed alcuni gestiscono ristoranti clandestini.  Funziona così, devi sapere a quale numero citofonare, e se sei fortunato ti aprono, sali scale senza insegne, per poi finire in casa di qualcuno. Ti fanno sedere nel soggiorno e ordini da mangiare. La stanza è piena di cinesi che come te sono li per mangiare, ed è un buon segno. Non so se è veramente cinese, ma la volta che ci sono stato ho mangiato in modo diverso dai soliti ristoranti cinesi, molto più buono. Da buoni cinesi parlano solo cinese. Io quindi ho ordinato il piatto 32, contorno 12, da bere 75 e ho pagato 5, intendo euro. Cosa fosse 32, 12 e 75 non ho ancora capito, ma dato che ho pagato 5 ed era buono, a me va bene così. 

A sinistra di Martim Moniz, salendo per Almirante Reis c'è Anjos, un quartiere zeppo di persone di colore, un bagno d'Africa. Ad Anjos ti consigliano di non andare da solo la sera. Sinceramente a me è capitato parecchie volte di attraversarlo anche di notte e non mi è mai successo niente. Un paio di volte mi sono imbattuto in pranzi colorati lungo le stradine a fondo cieco del quartire, tra macchine parcheggiate e tavoli in mezzo alla strada, con enormi donne di colore avvolte in bellissimi abiti colorati, che servono da grandi pentoloni cibi che vengono da lontano, Mozambico, Angola, San Tomé, Capo Verde,...

Non lontano da M.Moniz, salendo per Almirante Reis, c'è Intendente. Ad Intendente ci sono i palazzi okkupati, i centri culturali, le case per il popolo, e locali simpatici. Come dire é un quartiere un po' alternativo.

Intorno all'anno 1100 i cristiani cingevano d'assedio gli arabi, rinchiusi nel castello di São Jorge. Il castello è giusto sulla collina sopra dove attualmente è ubicata la piazza M.Moniz, in linea d'aria castello e piazza distano qualche centinaia di metri.
La leggenda vuole che Martim Moniz ad un certo punto dell'assedio si fece coraggio, ed approfittò dall'apertura delle porte del castello per aprire una breccia e permettere ai cristiani di sferrare un attacco contro i mori. Ovviamente lui morì, ma i mori furono cacciati per sempre dalla penisola Iberica, e l'Europa finalmente e definitivamente liberata dal dominio arabo.
Cacciati, liberati, definitivamente, finalmente ... intendo per qualche secolo, forse anno, magari mai.

Insomma mai morte fu così vana.
È di questa inutile morte che il nostro Martim non si da pace... servita solo, per ironia della sorte, a dare il nome ad un luogo dove è piacevole andare per assaggiare un po' del mondo che lui avrebbe voluto finalmente e definitivamente cacciare per sempre.

serie: Lisbona