sabato 10 settembre 2016


Quello che caratterizza un popolo, una etnia, se non una comunità sono quelli che vengono definiti come "usi e costumi". Insomma come mangi, come vesti. Certo quello che siamo risulta molto più polenta di quello che si mangia, ma come mangi e come vesti dice tanto di quello che sei.
A me piace il risotto con gli ossi buchi o quello al pesce persico, la polenta con il brasato. La domenica "pranzarli" in un rifugio di montagna dopo una camminata è poesia.
La mia italianità con gli anni mi ha permesso di scendere a compromessi, adoro anche un bel risotto ai frutti di mare.
Così 6 anni fa quando arrivai in Portogallo e nei menu c'era arroz de marisco sono andato giù di testa, ma la delusione fu totale, non aveva niente a che fare con il mio risotto ai frutti di mare. Ovviamente ho provato anche altri piatti tipici portoghesi come la açorda ma nessuno era così buono da sostituire gli ossi buchi. Così in negli anni trascorsi in Portogallo ho goduto di piatti più semplici, un bel "robalo" o una "dorata" alla griglia.
Prima di lasciare il Portogallo ho voluto fare un esperimento. In una cena d'addio con amici da Palacio (una tasca ad Alcantara) decidiamo di ordinare arroz de marisco e açorda. Con mia sorpresa trovo entrambi eccellenti, decisamente gustosi. I gusti cambiano, ci si adatta ad un posto che inizia a diventare casa.
Adesso oltre ad aver nostalgia di un piatto di polenta servito in un rifugio di montagna, avrò saudade di un arroz de marisco dopo di una passeggiata su una scogliera a picco sull'oceano.