martedì 3 gennaio 2017

 A Varsavia è sera, è buio, è freddo, ma è anche un sabato di Novembre, e dopo un paio di mesi d'autunno polacco abbiamo, Chiara ed io, modo di uscire. 
Decidiamo d'andare al cinema.
Alcuni film in Polonia vengono doppiati, ma la maggior parte vengono proiettati in lingua originale e sottotitolati. In alcuni casi, principalmente per la televisione, vengono letti in polacco. Gli attori recitano nella lingua originale e un lettore polacco legge le battute sovrapponendosi alla recitazione. La scena tipica che uno si deve immaginare è quella d'una dichiarazione d'amore, in cui i protagonisti si scambiano parole d'amore e una voce monotono ripete le battute. Se non fosse ridicolo sarebbe terribile. 
Siccome abbiamo una sorta d'inibizione nei confronti dei multisala dei centri commerciali, decidiamo di andare al mitico Kino Muranow, un cinema con tre sale dove proiettano generalmente film d'essay.
La logica è sempre quella, ce la portiamo dietro sin dai tempi dell'Anteo a Milano, e l'abbiamo felicemente applicata a Lisbona con il São Jorge. Si prova ad andare al cinema, e se non c'è niente che ci piace, s'inventa una soluzione. Per un emigrato che vive in un posto dove si parla una lingua improponibile, intendo il polacco, alla peggio la speranza è quella di confidare nell'imperialismo americano: un bel film di Hollywood prima o poi lo si trova sempre. 
Arrivati al kino Muranow ci sono tre film: uno ceco, uno coreano e l'ultimo di Almodovar. Dato che quello di Almodovar l'abbiamo già visto, non ci resta che cercare un'alternativa.
Scopriamo che vicino, dentro il museo dell'indipendenza polacca, c'è un cinema che trasmette un film che potrebbe essere interessante "Rams - Storia di due fratelli e otto pecore.". 
Intanto a Varsavia inizia a nevicare. Il museo non è segnalato, poca gente per le strade. Dopo alcuni giri intorno all'indirizzo indicato per il museo, Chiara decide di provare ad aprire un portone di legno, entriamo in un grande atrio, vuoto e poco illuminato. In fondo all'atrio c'è un tavolino di fianco ad una porta, e dietro al tavolino un ragazzo. Ci avviciniamo e chiediamo se c'è il film, e soprattutto se è in inglese. Il tizio ci rassicura. 
Entriamo nella sala e scopriamo d'essere i soli spettatori. Ci sediamo su sedie di legno vellutate. Fuori ha iniziato a nevicare copiosamente. I titoli d'inizio stanno girando sullo schermo, e noi ci stiamo gustando questa situazione quando d'improvviso il film s'interrompe, e le luci s'accendono.
Dopo qualche minuto ricompare il ragazzo dei biglietti, s'avvicina e ci dice che purtroppo il film è in islandese, ma aggiunge di non preoccuparci che è sottotitolato in polacco.
Io e Chiara ci guardiamo e sorridiamo.