sabato 14 gennaio 2017

 Piotr fa l'orologiaio a Varsavia. Ha un negozio vicino a dove abitiamo, avevo bisogno di riparare un orologio, così ci siamo conosciuti. Piotr sa tutto sul freddo. 
Piotr prima di fare l'orologiaio, e dare sfogo alla sua passione, faceva il camionista. Trasportava "cose" tra Italia e Polonia, così dice di aver imparato l'italiano. La cosa mi suona un po' strana, l'italiano non s'impara in autostrada, così indago e scopro la verità. Piotr è uno dei pochi che ha invertito il trend, generalmente gli uomini italiani sposano le donne polacche, lui ha sposato un'italiana. Adesso mi sembra più logico, infatti l'italiano s'impara in cucina e perfeziona in camera da letto. 
Piotr mi spiega che già quando la temperatura del corpo scende a 35 gradi si parla di ipotermia, a 24 gradi si è morti. Da 35 a 32 si sentono i brividi, e si percepisce una sensazione di freddo, ma non ci sono alterazioni della coscienza. Invece da 32 a 28 si entra in uno stato soporoso, i brividi spariscono. Infine da 28 a 24 non si è più coscienti anche se i parametri vitali sono ancora rilevabili.
Ma la cosa interessante, mi dice, è capire come involontariamente mettiamo in pista difese. 
Quando sentiamo freddo alle mani, ai piedi o al naso è perché il nostro cervello richiama sangue dalla periferia per irrorare organi vitali come cuore e polmoni. Per scaldarci iniziamo a mettere in moto contrazioni muscolari involontarie che però consumano energia. Indica la sua pancetta e sorridendo dice "questa aiuta". A -19 per esempio il processo che porta all'ipertermia è abbastanza rapido. Se una persona non è ben equipaggiata in un po' di ore è spacciata, Piotr mi guarda e accenna un sorriso, tipica ruvidezza polacca. 
Saluto, pago e m'incammino verso casa. Ci sono -12 e quindi prendo un'importante decisione, per proteggere gli organi vitali vado a comprare un bel paio di mutande di lana.