sabato 23 gennaio 2021


 Per anni abbiamo guardato film americani dove la CIA o l’FBI riuscivano a sventare un intrigo internazionale con l’uso di tecnologie sofisticatissime. L’8 gennaio 2021 ci siamo svegliati con la foto di un cretino, con tanto di pelle d’orso e corna da vichingo, che spostando due transenne si è fatto un selfie in Campidoglio, nel cuore della più potente democrazia del mondo.

Vi immaginate la faccia di Putin quando ha visto lo sciamano irrompere nel Campidoglio?

Cosa avrà pensato Kim Jong-un di quella che pretende essere la più evoluta tra le nazioni sulla terra?

Che idea si sono fatti i custodi della rivoluzione in Iran della democrazia che vorremmo esportare a suon d’artiglieria nel mondo?


Per chi come me è convinto che la democrazia sia la forma di potere migliore che l’umanità abbia costruito fino ad oggi è stato un duro colpo. Quindi guardo ai fatti di Washington come ad un’opportunità per migliorare. 


Trump è responsabile di quanto successo nella misura in cui ha usato senza buon senso un’arma potentissima, la parola, quant’anche scritta in un tweet. Nell’epoca della comunicazione la parola può essere la nuova arma di distruzione di massa. I fatti di Washington paradossalmente dimostrano quanto buona sia questa democrazia, spostare il conflitto dalle armi alle parole è già un importante risultato, adesso si tratta di capire come trasformare il conflitto in confronto, qui il gioco si fa più difficile. A ricordarcelo ci sono due fatti che la storia ha voluto mettere a confronto: mentre in America Trump lasciava la casa bianca senza gli onori per avere abusato delle parole, in Russia Alexei Navalny veniva arrestato perché capace di usare le parole per raccontare la verità. 


Il buonsenso è “la capacità di comportarsi con saggezza e senso della misura, attenendosi a criteri di opportunità generalmente condivisi”.

La democrazia è il modo per gestire il potere politico che più di altri può includere una buona dose di buonsenso, perché il potere è condiviso, ma questo non accade per caso. 


Siamo liberi di pubblicare tutto ciò che crediamo sui social media purché ce ne assumiamo la responsabilità. Mi permetto quindi di suggerire a Biden di smetterla di essere ossessionati dagli iraniani ed iniziare a preoccuparsi seriamente di investire in buonsenso. 


Abbiamo creduto, o meglio la generazione nata durante la seconda guerra ha creduto, che garantire accesso alla cultura avrebbe potuto da un lato garantire un futuro migliore ai figli, dall‘altro costruire un mondo migliore. Purtroppo, noi, figli dei nati durante la guerra, abbiamo dimostrato che non è la cultura che ci permetterà di costruire un mondo migliore. La cultura senza buonsenso può essere perfino pericolosa. La cultura per poter essere utile ha bisogno di essere usata da persone che hanno buonsenso. 


Il buonsenso è uno dei nostri sensi. Insieme a tatto, olfatto, gusto, vista e udito c’è il buonsenso. Ci sono persone che non hanno buonsenso così come ci sono persone che non hanno l’udito o la vista. Le persone che non hanno buonsenso vengono generalmente etichettati come stupide, arroganti, cafone. In realtà sono solo deficienti di buonsenso e come tutte le categorie di persone che soffrono di una deficienza vanno capite, aiutate ma soprattutto per il bene loro e di chi sta intorno ci dobbiamo proteggere dal danno che persone poco saggie o senza senso della misura possono fare.


La democrazia per come l’abbiamo costruita si celebra durante le elezioni. Le elezioni sono l’evento che decide chi sarà incaricato di gestire il potere, queste persone devono essere dotate di un alto livello di buonsenso. Solo persone dotate di buonsenso possono scegliere governatori dotati di un alto livello di buonsenso. Nell'esercizio del nostro diritto di voto, che deve rimanere universale, occorre mettere in pista dei meccanismi per definire il peso del nostro voto in base al buonsenso. Il peso del voto di persone dotate di alto livello di buonsenso dovrebbe valere 3 mentre quelli di basso livello 1, 2 per chi ha una via di mezzo di buonsenso. 


A 18 anni il nostro peso dovrebbe valere 3, ma se nel corso della vita irrompiamo in parlamento indossando una pelle d’orso e un elmetto dei vichinghi, per il bene di tutti il nostro peso politico dovrebbe scendere a 1. Alla stessa maniera dovremmo ridurre il peso del voto a tutte le persone che usano espressioni violente sui social o in televisione o fanno circolare informazioni false. 


Alla luce di queste considerazioni temo che in Italia quand’anche introducessimo il voto pesato la situazione non cambierebbe molto da quella attuale, tutti peseremmo 1, perché il nostro bel paese ha smarrito il buonsenso e non lo riesce più a trovare.