Dietro casa dei miei vivono “i Zerloni”, una famiglia che da sempre, almeno per quanto io mi possa ricordare, porta avanti 2 attività: produzione di latte e taglio della legna. Loro, i Zerloni, con le questioni bio c'entrano poco, ma il fieno per le vacche lo raccolgono dai campi di loro proprietà.
Tempo fa incontrai Angelo, uno dei Zerloni, il quale mi racconto' che l'azienda alla quale vendevano il latte da loro prodotto (che per comodità' chiamiamo “Carmini”), aveva deciso, deliberatamente, d'abbassare il compenso di 20 centesimi al litro. Questa cosa li aveva messi in serie difficoltà perché così non avrebbero coperto i costi di gestione delle 20 vacche: tanto lavoro poche soddisfazioni. Quindi decisero d'aprire la “casetta del latte”.
La “Carmini” preoccupata della concorrenza li intimo' che se non avrebbero chiuso la “casetta” non si sarebbero più' forniti da loro. I Zerloni e' gente tosta, decisero di fregarsene dell'intimazione. Di li a qualche mese la Carmini torno' sui propri passi a causa della difficoltà' di trovare fornitori sul territorio, e stipulo' un accordo in base al quale la Carmini s'impegnava ad acquistare il latte ad un prezzo più vantaggioso per i Zerloni, lasciandoli comunque liberi di venderlo al dettaglio. La diversificazione della rete di vendita, direttamente al consumatore ed a un grosso cliente, permetteva ai Zerloni di sostenere i costi della loro fattoria e di fare profitto.
L'altro giorno Angelo Zerloni mi ha comunicato che ha deciso di chiudere la “casetta del latte” e di vendere tutte le vacche. La Carmini si rifornirà per 30 centesimi di latte al litro dall'Olanda (viaggio incluso). Come e' possibile lo sappiamo tutti: politiche nazionali a sostegno dei produttori, i costi del trasporto delle merci praticamente inesistenti, non valutazione dei danni ambientali della merce che viaggia da una parte all'altra
dell'Europa ...
... ma la parte che più mi preoccupa di questa triste storia deve ancora
venire ...
Angelo ha 50 anni, quindi gli ho chiesto cosa farà. Mi ha raccontato che passera' meta' dell'anno su una spiaggia ai Carabi e l'altra meta' da qualche altra parte a godersi il “tesoro” ... incuriosito allora, mi sono fatto spiegare come e' stato possibile fare cosi' tanti soldi vendendo latte ... Ha sorriso. Angelo non sorride mai.
Mi ha detto che il latte non c'entra niente, ma che i campi di sua proprietà verranno trasformati da agricoli in edificabili.
Con Angelo lavoravano altre 3 persone che non hanno i campi da vendere.
Angelo non ha figli, io ne ho tre. Como e' una provincia come tante nella ricca Lombardia. Como, forse più di altre provincie, e' incapace di progettare il suo futuro ed assiste inerme
al suo declino le cui coordinate sono: assenza di lavoro e svendita del
territorio.
Tempo fa incontrai Angelo, uno dei Zerloni, il quale mi racconto' che l'azienda alla quale vendevano il latte da loro prodotto (che per comodità' chiamiamo “Carmini”), aveva deciso, deliberatamente, d'abbassare il compenso di 20 centesimi al litro. Questa cosa li aveva messi in serie difficoltà perché così non avrebbero coperto i costi di gestione delle 20 vacche: tanto lavoro poche soddisfazioni. Quindi decisero d'aprire la “casetta del latte”.
La “Carmini” preoccupata della concorrenza li intimo' che se non avrebbero chiuso la “casetta” non si sarebbero più' forniti da loro. I Zerloni e' gente tosta, decisero di fregarsene dell'intimazione. Di li a qualche mese la Carmini torno' sui propri passi a causa della difficoltà' di trovare fornitori sul territorio, e stipulo' un accordo in base al quale la Carmini s'impegnava ad acquistare il latte ad un prezzo più vantaggioso per i Zerloni, lasciandoli comunque liberi di venderlo al dettaglio. La diversificazione della rete di vendita, direttamente al consumatore ed a un grosso cliente, permetteva ai Zerloni di sostenere i costi della loro fattoria e di fare profitto.
L'altro giorno Angelo Zerloni mi ha comunicato che ha deciso di chiudere la “casetta del latte” e di vendere tutte le vacche. La Carmini si rifornirà per 30 centesimi di latte al litro dall'Olanda (viaggio incluso). Come e' possibile lo sappiamo tutti: politiche nazionali a sostegno dei produttori, i costi del trasporto delle merci praticamente inesistenti, non valutazione dei danni ambientali della merce che viaggia da una parte all'altra
dell'Europa ...
... ma la parte che più mi preoccupa di questa triste storia deve ancora
venire ...
Angelo ha 50 anni, quindi gli ho chiesto cosa farà. Mi ha raccontato che passera' meta' dell'anno su una spiaggia ai Carabi e l'altra meta' da qualche altra parte a godersi il “tesoro” ... incuriosito allora, mi sono fatto spiegare come e' stato possibile fare cosi' tanti soldi vendendo latte ... Ha sorriso. Angelo non sorride mai.
Mi ha detto che il latte non c'entra niente, ma che i campi di sua proprietà verranno trasformati da agricoli in edificabili.
Con Angelo lavoravano altre 3 persone che non hanno i campi da vendere.
Angelo non ha figli, io ne ho tre. Como e' una provincia come tante nella ricca Lombardia. Como, forse più di altre provincie, e' incapace di progettare il suo futuro ed assiste inerme
al suo declino le cui coordinate sono: assenza di lavoro e svendita del
territorio.