domenica 1 febbraio 2015

Febbraio 2015


Caro Presidente,

Ho seguito con "vibrante" attenzione, mi perdonerà l'implicito riferimento al suo predecessore, la sua elezione.
Ho voluto sperare, almeno per l'ultima volta, in quella italica capacità di reagire quando si tocca il fondo. Da cittadino italiano, avevo bisogno di un segnale dalla politica del tipo: abbiamo capito ed eleggiamo come Presidente della Repubblica una persona onesta, seria, esemplare, specchiata, conosciuta, e d'esperienza capace di negoziare ma senza compromessi, o patti.
Caro Presidente voglio condividere con lei una preoccupazione, nella speranza che possa risultarle un cosiglio utile.

Le confesso che prima di questa elezione avevo una vaga idea di chi Lei fosse, ed era associata ad una legge elettorale che non ho mai apprezzato. In questi giorni ho provato ad approfondire le cose che ha fatto durante la sua lunga cariera politica. Ci sono cose che mi piacciono ed altre che lasciano perplesso. Non mi piace come trattò il problema dei militari morti a causa dell'uranio impoverito quando era Ministro della Difesa, invece mi piace la sua integerrima presa di posizione in nome dei principi, come quando si dimise da Ministro in occasione della legge Mammi'.
Ma adesso, caro Presidente, la questione non è più cosa ha fatto, oppure cosa fara', il COSA deve essere una preoccupazione dei Deputati e dei Senatori, a Lei, in qualità di Presidente della Repubblica, adesso è chiesto d'interpretare COME noi italiani vorremmo che la politica reagisse ai problemi che dobbiamo affrontare tutti i giorni.

Sono preoccupato perchè questa questione, quella del come, dipende dal carattere di una persona. Dai profili che ho letto sul suo conto, mi sembra che ci sia una caratteristica che trova concorde molte persone, la sua capacità di mediazione riuscendo a tenere sempre toni pacati.
Caro Presidente, di questo noi italiani in questo momento non abbiamo bisogno.
Il Presidente di cui abbiamo bisogno è uno che sappia parlare chiaro, che non abbia paura di dire in pubblico cosa pensa. Una persona che sappia parlare agli italiani perché ne condivide i problemi, li conosce perché li ha vissuti, o meglio perchè li sta vivendo, e li continuerà a vivere nonostante l'incarico istituzionale.
Un pó come José Mujica che, diventato Presidente dell'Uruguay, ha deciso di continuare a vivere in una piccola fattoria alla periferia di Montevideo, e di trattenersi una piccola quota di stipendio perchè molti suoi connazionali devono vivere con meno. Caro Presidente, non voglio sembrare irriverente, ma mi consenta un altro esempio che credo possa aiutare a capire quello che intendo, sto pensando a Sandro Pertini. Ho risentito recentemente il discorso di fine anno che fece nel 1978 (http://youtu.be/c16L9cpFTzc ), non solo sembra scritto ieri, ma soprattutto non risulta per niente retorico. È proprio di questo che abbiamo bisogno. Non abbiamo bisogno di un fine pensatore, un abile governatore, ma di una persona che sappia usare un linguaggio semplice, chiaro, diretto, che sia comprensibile a tutti, e che nella sua semplicità non risulti retorico, perchè i problemi di cui parla li conosce. In fondo, caro Presidente, è questo il problema della politica. Salvo alcune eccezioni, spesso chi si occupa di politica ha la pretesa di occuparsi di cose che non conosce perché non le ha vissute, oppure peggio, godendo dei privilegi della politica, le ha dimenticate.

Caro Presidente, il suo è un compito impossibile, e sinceramente credo che lei sia la persona giusta, al posto giusto, ma in un momento sbagliato. Lei è stato messo a svolgere un ruolo importante in un momento difficile, da una classe politica che rappresenta più le nostre miserie, che le nostre speranze.

Le auguro buon Lavoro Presidente Mattarella, ed in attesa che qualcosa di buono possa miracolosamente accadere, io canto il mio grido di timore e speranza ... "sul ponte sventola bandiera Bianca" (https://www.youtube.com/watch?v=vYQXRmh6uuw  -versione da karaoke).
 "Mister tamburino
Non ho voglia di scherzare
Rimettiamoci la maglia i tempi
Stanno per cambiare
Siamo figli delle stelle
Pronipoti di sua maestà il denaro
Per fortuna il mio razzismo
Non mi fa guardare
Quei programmi demenziali
Con tribune elettorali
E avete voglia di mettervi
Profumi e deodoranti
Siete come sabbie mobili
Tirate giù uh uh uh
C'è chi si mette
Degli occhiali da sole
Per avere più carisma e
Sintomatico mistero
Uh come è difficile restare padre
Quando i figli crescono
E le mamme imbiancano
Quante squallide figure
Che attraversano il paese
Com'è misera la vita
Negli abusi di potere,
Sul ponte sventola bandiera bianca
Sul ponte sventola bandiera bianca.
Sul ponte sventola bandiera bianca
Sul ponte sventola bandiera bianca
A beethoven e sinatra
Preferisco l'insalata
A vivaldi l'uva passa
Che mi da più calorie
Come è difficile restare
Calmi indifferenti
Mentre tutti intorno
Fanno rumore
In quest'epoca di pazzi
Ci mancavano gli idioti dell'orrore
Ho sentito degli spari in
Una via del centro
Quante stupide galline
Che si azzuffano per niente
Minima immoralia
Minima immoralia
E sommersi soprattutto
Da immondizie musicali.
Sul ponte sventola bandiera bianca
Sul ponte sventola bandiera bianca
Sul ponte sventola bandiera bianca
Sul ponte sventola bandiera bianca
Sul ponte sventola bandiera bianca"
F. Battiato