giovedì 19 febbraio 2015

Ci sono un lombardo, un marchigiano, un pugliese ed un toscano a pranzo in una calda giornata d'inverno a Lisbona.
Il marchigiano è un fine pensatore, il pugliese un noto geopolitico, il toscano è appena arrivato, ed il lombardo, il lombardo non si commenta.
Il pranzo è quello solito, tra il primo e il secondo tempo d'una quotidiana partita di lavoro.
Tutto scorre secondo copione, o almeno sembra, si parla delle miserie della politica italiana, si commentano i sederi delle gnocche che s'incontrano tra l'ufficio e la tasca, e ci si aggiorna sui casini dell'ufficio.
Il menu di Tati, così si chiama la tasca, prevede lombinho di porco oppure altre cose. Il marchigiano sceglie il lombinho, invece il pugliese il lombinho, a differenza dei primi due il toscano prende il lombinho, io, solito anticonformista, decido per qualcosa di diverso, il lombinho. Da bere invece ognuno decide per se, quindi acqua naturale per tutti.
Anche a tavola i discorsi sono i soliti,  quelli che un lombardo, un marchigiano, un pugliese ed un toscano possono fare.
Finché il marchigiano, fine pensatore, cala l'asse. Facendo riferimento a Charlie Hebdo chiede un parere.
Quattro italiani in pausa pranzo, in una calda giornata d'inverno, non possono che avere quattro alla quarta diverse opinioni, che articolano in quattro alla quinta modi differenti, polarizzando quattro alla sesta gruppi d'opinione.
Ovviamente alzando la voce ed attirando la curiosità dei presenti, tanto che la proprietaria, in modo simpatico ed elegante, porge la mano come se fosse un microfono, per sottolineare che quattro italiani in pausa pranzo che parlano di politica fanno quattro alla settima comizi.

È la fotografia della situazione italiana.
A noi italiani piace discutere, argomentare, questionare. Mi fanno sorridere quelli che continuano a credere che per risolvere i problemi dell'Italia sia necessario cambiare la legge elettorale. Che in Italia ci siano 60 milioni di partiti, quanti sono i cittadini, dovrebbe essere un dato del problema non qualcosa da risolvere. Del resto si sa, al lombardo piace il risotto con gli ossi buchi, al marchigiano i vincisgrassi, al pugliese le orecchiette con le cime di rapa, ed al toscano la panzanella. Solo quando siamo all'estro mangiamo tutti il lombinho di porco, ovviamente pensando di essere diversi.
Il pranzo si conclude con i caffè. Quattro italiani a pranzo sul caffè hanno idee differenti, il pugliese lo vuole espresso, mentre il lombardo anche, il toscano lo prende diversamente espresso, ed il marchigiano a differenza dei precedenti decide per un espresso

Mentre si sta tornando in ufficio si fanno i soliti commenti, quelli dell'andata, solo in ordine inverso. Quindi ormai prossimi al secondo tempo della quotidiana partita di lavoro tocca al tema delle miserie della politica italiana, ed il toscano sintetizza con una frase che trova tutti d'accordo "in fondo i politici sono lo specchio della società". Questa osservazione genera un drammatico corollario, "è perfettamente inutile sperare che la politica possa cambiare le cose". Forse varrebbe la pena di pensare che i problemi della nostra società non possono essere risolti dalla politica, perchè, come diceva Nussardim, ad un piccione non puoi chiedere di fare l'aquila (link).
In pratica e' un po come quel tale che guardandosi allo specchio si vede: vecchio, brutto e sporco; quindi decide che deve fare qualcosa per risolvere la situazione in cui si trova, e cambia lo specchio.