In occasione di un meeting per un accordo bilaterale tra Italia e Portogallo, i ministri delle infrastrutture dei due Paesi si incontrano a Lisbona. Dopo aver firmato l’accordo il ministro portoghese invita quello italiano a casa sua sulla costa Alentejana.
La casa è meravigliosa, una quinta con vista impareggiabile sull’oceano. Il ministro italiano si congratula con quello portoghese, ma non può resistere nel fargli notare l’unica pecca della splendida casa, in lontananza si intravede l’autostrada. Il ministro portoghese con aria imbarazzata gli risponde che se non ci fosse stata quella autostrada la splendida casa non sarebbe potuta esistere. Alla fine tutto il mondo è paese, chi ha vinto l’appalto per la costruzione dell’autostrada ha dovuto restituire il favore.
Passati alcuni mesi dall'incontro di Lisbona il ministro italiano organizza un meeting in Italia. Terminato l'incontro il ministro italiano invita quello portoghese a casa sua per la cena, uno splendido casale sulle colline della Maremma.
Terminata la cena il ministro portoghese si avvicina a quello italiano e facendogli l’occhiolino gli dice che non vede l’autostrada. Il ministro italiano orgoglioso gli risponde che se avesse dovuto far costruire l’autostrada la sua villa non sarebbe potuta essere così bella.
Salutata Ines sto guidando verso casa e penso al racconto. Quello che prima mi aveva divertito adesso mi rattrista. Non tanto perché la metafora potrebbe tranquillamente essere un fatto di cronaca, voglio dire con tangentopoli abbiamo solo aperto gli occhi su quello che è stato, continua ad essere, e sarà il modo di fare affari in Italia, ma perché ho realizzato che per il Portogallo è solo una questione di tempo, prima o poi anche qui finiranno di costruire le autostrade.