Quando Kiran e Channa arrivarono ad Istanbul non fecero in tempo a mettere i piedi fuori dal bus che un nuvolo di tassisti gli si fece intorno, scelsero quello che sembrò essere il più affidabile. Li portò da un suo amico che gestiva un albergo vicino alla piazza Taksim, nel cuore della città.
Channa scrive 《siamo da più di una settimana rinchiusi in un albergo dietro la piazza Taksim. La meravigliosa Istanbul non è per noi. Girare per la città con il rischio di essere fermati dalla polizia è fuori discussione》. A loro sarebbe piaciuto fare una passeggiata per il bazar, vedere Santa Sofia o mangiare le sardine sotto il ponte di Galata, ma se fermati dalla polizia avrebbero vanificato tutta la fatica fatta per arrivare ad Istanbul, e con la fatica bruciato anche i dollari spesi dalle loro famiglie per permettergli di farsi un futuro migliore.
La Turchia è un Paese cruciale nella rotta dei migranti asiatici verso l'Europa. Si lavora sottocosto, in alcuni casi per anni, in attesa delle condizioni per fare il pezzo più difficile del viaggio, quello finale, entrare in Europa.
Nell'albergo Channa e Kiran passavano le giornate sdraiati sul letto a fissare il soffitto come carcerati, ma i soldi stavano per finire, quindi dovettero inventarsi qualcosa, quanto meno trovare una sistemazione più economica.
Conobbero un inserviente di origini pachistane, Rasib, con il quale si confidarono. Anche lui anni prima era scappato da casa sua per raggiungere l'Europa ma ad Istanbul si fermò per sostenere “la causa” del Kashmir. Rasib promise ai ragazzi che per un prezzo più ragionevole gli avrebbe trovato un posto in un appartamento alla periferia della città, in una zona sicura. Un giorno dopo il turno di lavoro li accompagnò nel quartiere di Gaziosmanpansa. Nella casa dove furono portati conobbero Safir, anche lui pachistano ed amico di Rasib. Safir si dimostrò accogliente e ben disposto, disse che potevano stare per una settimana senza pagare e se avessero deciso di stare più a lungo solo allora avrebbero dovuto pagare l'affitto. A Kiran e Channa non parve vero, da quando erano partiti era la prima volta che qualcuno si era dimostrato gentile.
A Gaziosmanpansa stavano bene, sentivano che la polizia non li avrebbe trovati. Questo quartiere è nella parte europea di Istanbul, della Turchia, scrive Channa 《siamo riusciti a mettere un piede in Europa adesso ci manca solo di mettere anche l'altro》. Purtroppo però le cose si misero presto piuttosto male.
Un tardo pomeriggio ritornando nell'appartamento, dopo aver fatto il consueto giro per il quartiere per prendere aria, si accorsero che qualcuno aveva rubato i loro portafogli con dentro i documenti. Andarono da Safir per chiedergli spiegazioni. Safir era nel suo ufficio con altre quattro persone. Quando entrarono furono circondati. Kiran si fece avanti e chiese se sapevano niente del furto. Safir a quel punto fece un cenno ai suoi amici, estrassero le pistole, e gli ordinarono di inginocchiarsi e di mettere le mani sopra la nuca. Safir si alzò dalla sedia, si avvicinò e con fare minaccioso ed iniziò ad insultarli, gli intimò che dovevamo pagare le spese d'alloggio, che dovevamo contribuire anche loro alla causa del Kashmir.
Per riavere i loro documenti, Channa e Kiran nelle settimane successive furono costretti a lavorare in una sartoria per 12 ore al giorno compresi i sabati. Ancora una volta si sentirono come in trappola, senza via d’uscita. Fu Safir dopo un paio di mesi di quella vita a proporgli una soluzione. Per 5.000 mila euro gli avrebbe organizzato un viaggio su una barca diretta in Italia. Kiran e Channa si trovarono nuovamente con le spalle al muro, dovettero contattare le loro famiglie e chiedere di inviare altri soldi.
Al tempo del viaggio di Kiran e Channa verso l'Europa gli accordi avvenivano di tappa in tappa sulla base delle persone che si incontravano, adesso la maggior parte dei "contratti" di viaggio viene fatta su Facebook. Su Facebook ci sono molti account di trafficanti che lavorano come vere e proprie agenzie. Se vuoi attraversare i confini illegalmente diventi loro amico, ti danno un numero di telefono e compri un viaggio. A seconda del servizio e della destinazione può avere prezzi diversi.
Il traffico gestito dagli ucraini prevede un passaggio in barca a vela. Gli ucraini rubano una barca a vela in Turchia o Grecia, stipano le persone nella stiva della barca e attraversano il Mediterraneo. Un viaggio di questo tipo può costare circa 2.000 euro e durare dai quattro ai cinque giorni.
La soluzione più semplice è andare in Grecia, il trasbordo è decisamente economico, circa 500 euro e consiste di un gommoncino made in Cina omologato per sei posti, ovviamente riempito con molte più persone. È un viaggio breve, dura mezz'ora, ed è abbastanza sicuro. Il problema sono gli accordi tra Europa e Turchia, i migranti se individuati vengono fatti tornare in Turchia. Ci sono persone che hanno provato a superare questo confine 7, 8 volte alimentando le casse dei facilitatori.
Kiran e Channa furono obbligati a scegliere la soluzione più insolita, la più costosa, ma che rappresentava una garanzia di successo, arrivare vicino le coste italiane con una nave commerciale, che apparentemente stava attraversando il Mediterraneo, e trasbordare in prossimità delle costa italiana su navi più piccole per essere portati a riva.
La nave su cui s’imbarcarono fu la Friendship che partendo della Turchia avrebbe fatto sosta prima ad Alessandria d’Egitto, per caricare altre merci e migranti, e poi sarebbe passata vicino all’Italia. La Friendship arrivata ad Alessandria ebbe problemi, fu costretta ad interrompere il suo viaggio ed i migranti furono trasbordati sulla Yohan per proseguire il loro percorso.
Channa ha un peso sulla coscienza. La sera in cui lui sarebbe dovuto andare sulla Yohan a prendere il suo posto fu Kiran. Adesso Kiran è in fondo al mare e Channa non riesce a perdonarselo.
Quando la Yohan affiancò la Friendship nel porto di Alessandria, i trafficanti decisero che solo metà dei migranti sarebbero stati trasbordati, la Yohan era già carica e non potevano permettersi di imbarcare tutte le persone. Avevano deciso che Channa sarebbe dovuto andare sulla Yohan, e Kiran doveva aspettare la prossima nave, ma quella sera all'ora di cena fu servito ancora una volta del brodo, che aveva la consistenza dell'acqua calda con pane. Channa non ce la fece più ed in segno di protesta andò a rovesciarlo in mare. Questo gesto causò la rabbia dei trafficanti della Friendship che per evitare qualsiasi altra forma di ribellione decisero di infliggere una punizione esemplare a Channa. Gli si scaraventarono contro riempiendolo di calci e pugni riducendolo in fin di vita. Per questo motivo Kiran prese il posto di Channa sulla Yohan, e Channa fu lasciato sulla Friendship alle "cure" dell’equipaggio. Ci vollero alcune settimane prima che Channa si riprese a sufficienza per poter proseguire il viaggio.
Per Kiran purtroppo sappiamo come andò a finire, il suo corpo si trova sui fondali a diciannove miglia da Portopalo di Capo Passero, mentre Channa ebbe più fortuna, la sua imbarcazione fu intercettata al largo di Lampedusa dalla Guardia Costiera italiana, e accompagnato sull'isola per accertamenti. Fu Calogero a soccorerlo e mentre stavano per essere portati a Lampedusa, Calogero si accorse che Channa non stava bene, così quando sbarcarono sul molo Favaloro fece in modo che la guardia medica visitasse accuratamente Channa. I colpi subiti sulla Friendship avevano causato seri problemi alla milza. Channa fu ricoverato nel poliambulatorio dell'isola e curato. In questo modo Channa e Calogero si conobbero e diventarono amici.
[capitoli pubblicati: http://breva-tivano.blogspot.com/search/label/ConLaTestaSottoIlMare]
Channa scrive 《siamo da più di una settimana rinchiusi in un albergo dietro la piazza Taksim. La meravigliosa Istanbul non è per noi. Girare per la città con il rischio di essere fermati dalla polizia è fuori discussione》. A loro sarebbe piaciuto fare una passeggiata per il bazar, vedere Santa Sofia o mangiare le sardine sotto il ponte di Galata, ma se fermati dalla polizia avrebbero vanificato tutta la fatica fatta per arrivare ad Istanbul, e con la fatica bruciato anche i dollari spesi dalle loro famiglie per permettergli di farsi un futuro migliore.
La Turchia è un Paese cruciale nella rotta dei migranti asiatici verso l'Europa. Si lavora sottocosto, in alcuni casi per anni, in attesa delle condizioni per fare il pezzo più difficile del viaggio, quello finale, entrare in Europa.
Nell'albergo Channa e Kiran passavano le giornate sdraiati sul letto a fissare il soffitto come carcerati, ma i soldi stavano per finire, quindi dovettero inventarsi qualcosa, quanto meno trovare una sistemazione più economica.
Conobbero un inserviente di origini pachistane, Rasib, con il quale si confidarono. Anche lui anni prima era scappato da casa sua per raggiungere l'Europa ma ad Istanbul si fermò per sostenere “la causa” del Kashmir. Rasib promise ai ragazzi che per un prezzo più ragionevole gli avrebbe trovato un posto in un appartamento alla periferia della città, in una zona sicura. Un giorno dopo il turno di lavoro li accompagnò nel quartiere di Gaziosmanpansa. Nella casa dove furono portati conobbero Safir, anche lui pachistano ed amico di Rasib. Safir si dimostrò accogliente e ben disposto, disse che potevano stare per una settimana senza pagare e se avessero deciso di stare più a lungo solo allora avrebbero dovuto pagare l'affitto. A Kiran e Channa non parve vero, da quando erano partiti era la prima volta che qualcuno si era dimostrato gentile.
A Gaziosmanpansa stavano bene, sentivano che la polizia non li avrebbe trovati. Questo quartiere è nella parte europea di Istanbul, della Turchia, scrive Channa 《siamo riusciti a mettere un piede in Europa adesso ci manca solo di mettere anche l'altro》. Purtroppo però le cose si misero presto piuttosto male.
Un tardo pomeriggio ritornando nell'appartamento, dopo aver fatto il consueto giro per il quartiere per prendere aria, si accorsero che qualcuno aveva rubato i loro portafogli con dentro i documenti. Andarono da Safir per chiedergli spiegazioni. Safir era nel suo ufficio con altre quattro persone. Quando entrarono furono circondati. Kiran si fece avanti e chiese se sapevano niente del furto. Safir a quel punto fece un cenno ai suoi amici, estrassero le pistole, e gli ordinarono di inginocchiarsi e di mettere le mani sopra la nuca. Safir si alzò dalla sedia, si avvicinò e con fare minaccioso ed iniziò ad insultarli, gli intimò che dovevamo pagare le spese d'alloggio, che dovevamo contribuire anche loro alla causa del Kashmir.
Per riavere i loro documenti, Channa e Kiran nelle settimane successive furono costretti a lavorare in una sartoria per 12 ore al giorno compresi i sabati. Ancora una volta si sentirono come in trappola, senza via d’uscita. Fu Safir dopo un paio di mesi di quella vita a proporgli una soluzione. Per 5.000 mila euro gli avrebbe organizzato un viaggio su una barca diretta in Italia. Kiran e Channa si trovarono nuovamente con le spalle al muro, dovettero contattare le loro famiglie e chiedere di inviare altri soldi.
Al tempo del viaggio di Kiran e Channa verso l'Europa gli accordi avvenivano di tappa in tappa sulla base delle persone che si incontravano, adesso la maggior parte dei "contratti" di viaggio viene fatta su Facebook. Su Facebook ci sono molti account di trafficanti che lavorano come vere e proprie agenzie. Se vuoi attraversare i confini illegalmente diventi loro amico, ti danno un numero di telefono e compri un viaggio. A seconda del servizio e della destinazione può avere prezzi diversi.
Il traffico gestito dagli ucraini prevede un passaggio in barca a vela. Gli ucraini rubano una barca a vela in Turchia o Grecia, stipano le persone nella stiva della barca e attraversano il Mediterraneo. Un viaggio di questo tipo può costare circa 2.000 euro e durare dai quattro ai cinque giorni.
La soluzione più semplice è andare in Grecia, il trasbordo è decisamente economico, circa 500 euro e consiste di un gommoncino made in Cina omologato per sei posti, ovviamente riempito con molte più persone. È un viaggio breve, dura mezz'ora, ed è abbastanza sicuro. Il problema sono gli accordi tra Europa e Turchia, i migranti se individuati vengono fatti tornare in Turchia. Ci sono persone che hanno provato a superare questo confine 7, 8 volte alimentando le casse dei facilitatori.
Kiran e Channa furono obbligati a scegliere la soluzione più insolita, la più costosa, ma che rappresentava una garanzia di successo, arrivare vicino le coste italiane con una nave commerciale, che apparentemente stava attraversando il Mediterraneo, e trasbordare in prossimità delle costa italiana su navi più piccole per essere portati a riva.
La nave su cui s’imbarcarono fu la Friendship che partendo della Turchia avrebbe fatto sosta prima ad Alessandria d’Egitto, per caricare altre merci e migranti, e poi sarebbe passata vicino all’Italia. La Friendship arrivata ad Alessandria ebbe problemi, fu costretta ad interrompere il suo viaggio ed i migranti furono trasbordati sulla Yohan per proseguire il loro percorso.
Channa ha un peso sulla coscienza. La sera in cui lui sarebbe dovuto andare sulla Yohan a prendere il suo posto fu Kiran. Adesso Kiran è in fondo al mare e Channa non riesce a perdonarselo.
Quando la Yohan affiancò la Friendship nel porto di Alessandria, i trafficanti decisero che solo metà dei migranti sarebbero stati trasbordati, la Yohan era già carica e non potevano permettersi di imbarcare tutte le persone. Avevano deciso che Channa sarebbe dovuto andare sulla Yohan, e Kiran doveva aspettare la prossima nave, ma quella sera all'ora di cena fu servito ancora una volta del brodo, che aveva la consistenza dell'acqua calda con pane. Channa non ce la fece più ed in segno di protesta andò a rovesciarlo in mare. Questo gesto causò la rabbia dei trafficanti della Friendship che per evitare qualsiasi altra forma di ribellione decisero di infliggere una punizione esemplare a Channa. Gli si scaraventarono contro riempiendolo di calci e pugni riducendolo in fin di vita. Per questo motivo Kiran prese il posto di Channa sulla Yohan, e Channa fu lasciato sulla Friendship alle "cure" dell’equipaggio. Ci vollero alcune settimane prima che Channa si riprese a sufficienza per poter proseguire il viaggio.
Per Kiran purtroppo sappiamo come andò a finire, il suo corpo si trova sui fondali a diciannove miglia da Portopalo di Capo Passero, mentre Channa ebbe più fortuna, la sua imbarcazione fu intercettata al largo di Lampedusa dalla Guardia Costiera italiana, e accompagnato sull'isola per accertamenti. Fu Calogero a soccorerlo e mentre stavano per essere portati a Lampedusa, Calogero si accorse che Channa non stava bene, così quando sbarcarono sul molo Favaloro fece in modo che la guardia medica visitasse accuratamente Channa. I colpi subiti sulla Friendship avevano causato seri problemi alla milza. Channa fu ricoverato nel poliambulatorio dell'isola e curato. In questo modo Channa e Calogero si conobbero e diventarono amici.
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