venerdì 17 gennaio 2020

È estate, la mia esperienza a Varsavia si sta per concludere. Varsavia è calda, afosa, e il progetto Osprey sta funzionando, adesso sarà il comandante Malga a gestirlo. Per me è tempo di ritornare da dove sono venuto, per salutarci come si deve do appuntamento al comandante Malga nel pub di Varsavia dove tutto ebbe inizio.
"So a cosa stai pensando" Mi dice il comandante dopo aver bevuto il primo sorso di birra "sei preoccupato che questa servizio, l'Osprey, possa solo complicare le cose per le persone che hanno bisogno di raggiungere l'Europa. Sei preoccupato di aver alzato un pò di più il muro intorno all'Europa".
Mi ha letto nei pensieri, così incalza "ogni operazione messa in piedi dall’Italia o dall'Europa è stata frutto di una tragedia, il 3 ottobre 2013 Mare Nostrum, il 18 Aprile 2015 Triton, ogni operazione come diceva Calogero è andata sempre più a sud, ha fatto rotta verso sud come i suoi soccorsi. Andando a sud possiamo  risolvere il problema, contenerlo, evitare che ci siano i morti in mare".
Io non penso che gli accordi con la Turchia o la Libia sia un modo per risolvere questo problema. Il primo boccale è finito e ordiniamo dell'altra birra. Non saranno certo le frontiere a risolvere il problema dell’immigrazione, occorre fare in modo che le persone possano chiedere il permesso di soggiorno, oppure se ne hanno diritto l'asilo, direttamente nello Stato in cui vivono. Andando sempre più a sud, facendo in modo che le persone vengano fermate in Libia o in Turchia abbiamo solo creato delle prigioni dall'altra parte del Mediterraneo, nascosto la testa sotto la sabbia. Quando le carceri di Ankara o Tripoli saranno troppo piene una nuova ondata migratoria invaderà l’Europa. Se in quel momento l'Europa saprà rispondere in modo coordinato e giusto allora la sua integrazione potrà continuare, potremo costruire gli Stati Uniti d’Europa, altrimenti tutto quello che abbiamo fatto crollerà. Chissà fino a quando dovremo aspettare perché qualcuno a Bruxelles, Roma, Berlino e Parigi capisca che mettere più navi o aerei in mare è solo un costo, finanziare Turchia e Libia è solo un costosissimo modo di ritardare il problema, occorre invece mettere più teste nelle ambasciate in giro per il mondo.
Io credo che siano altre le frontiere di cui dovremmo avere paura. Confinando gli immigrati nelle periferie delle città, abbiamo nascosto il problema della loro integrazione, e adesso sta esplodendo come una bomba atomica. Queste frontiere dentro le nostre città, società, sono difficili da vedere. Superare le differenze è una sfida, nasconderle una bomba atomica. Gli atti di terrorismo che hanno insanguinato l'Europa sono commessi da cittadini europei, i cui genitori sono spesso immigrati, questo è il problema a cui dobbiamo cercare di dare risposta.
Sul tavolo del pub abbiamo raccolto un pò di boccali di birra è quindi tempo di abbracci e darci delle pacche sulle spalle. Provo a salire sulla bicicletta ma capisco che è meglio tornare a casa tenendo la bicicletta per mano.
Il giorno dopo squilla il telefono presto. Sono ancora a letto, allungo il braccio e vedo sul display "comandante Malga". Capisco che qualcosa d'importante è successo, rispondo. Dall'altra parte una voce commossa mi informa che hanno trovato il corpo di Rocco davanti alla capitaneria.
Rocco sarebbe potuto morire durante un salvataggio, sarebbe diventato un eroe, invece è morto d'infarto. Il comandante Malga prima di chiudere la telefonata dice "Sebbene avesse un cuore grande, era impossibile che potesse contenere tutto quello che ha dovuto vedere".