venerdì 11 agosto 2023


Come il Libano sia politicamente organizzato è semplice. Notoriamente semplice. 

A spiegarmelo ci ha pensato Ramhi un ragazzo druso di 26 che ci ha portato a sud per partecipare ad una festa. Una festa i cui contorni all’inizio non mi erano chiari ma che poi si sono rivelati … preoccupanti. 

Andando per ordine occorre premettere che in Libano ci sono i musulmani sciiti, sunniti, i cristiani maroniti, i drusi e altre confessioni, se ne contano 18. Ogni confessione ha una fetta di potere, chi più e chi meno. 

I drusi sono musulmani che dal punto di vista della pratica religiosa sono apparentati agli sciiti, ma politicamente sono stati alleati con i sunniti e adesso sono molto vicini ai cristiani maroniti. I cristiani maroniti rispondono al Papa ma il loro patriarca ha un’ampia libertà di manovra, al punto che alcune posizioni della chiesa di Roma possono non condividerle. Gli sciiti sono rappresentati principalmente dagli Hezbollah (che d’ora in poi saranno semplicemente H). In Libano H è praticamente uno Stato nello Stato e controlla vaste aree del paese, soprattutto a sud (appunto dove siamo andati alla festa). Gli H appoggiano la causa palestinese, ma non troppo, sono vicini all’Iran ma non completamente. 

Il parlamento è diviso in base alle confessioni, metà dei seggi vanno ai maroniti che sono un terzo circa della popolazione, l’altra metà va ai musulmani che se la dividono praticamente tra sciiti, sunniti e drusi. 

Quando ci sono le “libere” elezioni Il presidente, che in questo momento non c’è, è in quota ai maroniti, il primo ministro ai sunniti, e il presidente della camera agli sciiti. 

I partiti che si rifanno alle confessioni anche se si dichiarano indipendenti si alleano per formare maggioranze in parlamento. Al momento ci sono due principali alleanze, quella dell’8 e del 14 marzo. 

L’alleanza dell’8 marzo è stata formata a seguito della manifestazione organizzata per ringraziare la Siria per aver contribuito a fermare la guerra civile in Libano e per aver supportato la resistenza libanese all'occupazione israeliana. 

L’Alleanza del 14 Marzo è una coalizione politica anti-siriana. Il nome della coalizione allude alla data delle manifestazioni avvenute il 14 marzo del 2005 per protestare contro la presenza militare siriana in Libano nel corso della Rivoluzione dei cedri.


Come sia organizzato il potere in Libano è così semplice che io continuo a non capirci niente. L’unica cosa chiara è che il paese è paralizzato. Ramhi mi dice che ci sono solo due modi per risolvere questo casino: un’altra guerra civile, o che il Libano diventi un protettorato degli Stati Uniti. 


La festa è in un posto bellissimo immerso tra le colline. Conosco il proprietario della tenuta. Mi dice di essere stato di recente in Italia per turismo e di aver visitato Toscana, Liguria e lago di Como, gli chiedo cosa gli sia piaciuto di più. 

Stiamo amorevolmente chiacchierando (in ragione anche della risposta alla precedente domanda) vicino ad una pecora infilzata dalla testa al fondoschiena che viene cotta a fuoco lento. Casualmente faccio andare la discussione sulla questione politica. Mi guarda e mi dice che se arriva uno di loro, quelli della H, è felice di sostituire la pecora. Apro gli occhi e guardo Chiara. Cerco di capire dove ci siamo infilati: siamo in territorio H, ad una festa di anti H accompagnati da drusi che con gli H in questo momento sono in contrasto. Gli H sono notoriamente “poco simpatici” con i loro nemici. Se ci saranno i fuochi d’artificio sarà meglio pregare. Perfino le feste in questo paese sono un atto politico.