23 Aprile 2014 - Phortse
A pochi metri di distanza dal lodge nel quale ci siamo sistemati, veniamo rapiti da un gruppo di donne. Le donne sono sedute sull'erba di una balza e se la stanno raccontando guardando le montagne.
Ci invitano a sederci con loro. Parlano di noi sorridendo. Ci scambiamo i nomi. Parliamo del tempo. Loro parlano sherpa, noi italiano, ma la conversazione regge, è frutto d'intuito.
Ci invitano a sederci con loro. Parlano di noi sorridendo. Ci scambiamo i nomi. Parliamo del tempo. Loro parlano sherpa, noi italiano, ma la conversazione regge, è frutto d'intuito.
Ci chiedono di porgere il palmo di una mano sul quale versano una polvere marrone che ci invitano ad inalare energicamente. Tossiamo. Ridono. È una situazione simpatica.
Chiediamo di fare una foto con loro. Rifiutano. S'imbarazzano del fatto che loro sono mal vestite, senza denti, bruciate dal sole, mentre Chiara è bella, bianca e ben vestita.
Oggi è il giorno degli incontri. A Pangboche, Phurba, la nostra guida, ci propone di visitare la scuola. I bambini stanno studiando, per cui veniamo accolti con gioia. Tutto il mondo è paese, ogni pretesto è buono per saltare minuti di lezione.
Ci divertiamo a vedere sulla mappa dove è l'Italia, il Portogallo ed il Nepal.
Chiediamo se possiamo far delle foto e loro felici di farsi fotografare.
Loro sanno di essere più belli di noi.
Chiediamo se possiamo far delle foto e loro felici di farsi fotografare.
Loro sanno di essere più belli di noi.
Namaste!