venerdì 12 settembre 2014

Dave da me lo conoscono tutti. Maria, Phil, François, e Paula dovrebbero essere più conosciuti di Dave, rivestono posti di prestigio, hanno meriti scientifici o semplicemente sono belli,  ma non sono così famosi come Dave.
Apparentemente non c'è spiegazione. Dave non ha caratteristiche fisiche evidenti, non ha fatto cose eclatanti. Dave è noto per le dimensioni del suo ... . Almeno così me lo hanno presentato, e mi sembra discriminante.


Per descrivere una persona ci sono tanti modi. È alto, è simpatico, è inglese, è quello con gli occhi scuri. Il nome viene sempre dopo. Cioè ti ricordi chi è Dave perché te l'hanno descritto come quello alto, simpatico, inglese, con gli occhi scuri. In un gruppo, quando si vuole far riferimento a qualcuno che non si conosce, la prima cosa è l'aspetto fisico, a meno che il soggetto non abbia fatto qualcosa d'eclatante, o notevole, allora quello che ha fatto diventa un indicatore più forte per qualificare la persona. "Dave, ... ma si ... quello che è andato in bicicletta da Kathmandu a new Delhi", oppure "Dave, quello che è finito con la retro contro la macchina del Direttore". Cose che tutti sanno, pubbliche, che tutti hanno visto.

I più grandi di tutti a qualificare le persone in base alle loro caratteristiche sono gli indiani, intendo i pellerossa. Nella cultura degli indiani il nome viene scelto in base al proprio spirito e spesso cambia più di una volta nel corso della vita. Generalmente il primo nome era scelto dal padre, ma molto spesso era anche scelto dal capo tribù, e si basava sugli eventi legati alla nascita.
Il grande spirito aveva una grande importanza per gli indiani nativi, e qualsiasi manifestazione della natura poteva incidere nella scelta del nome e del suo significato. Per esempio una particolare nuvola (rossa durante un temporale o tramonto) presente alla nascita del bambino poteva dare il significato di NUVOLA ROSSA.
Chissà come gli indiani avrebbero chiamato Dave?!

Ma la questione non è questa. La questione è che delle dimensioni del ... di Dave non c'è certezza, ma lui è famoso per questo motivo. A caratterizzare la questione con luoghi comuni c'è il fatto che Dave è di colore.

Per inciso. Questo racconto non è solo per donne, quindi se qualcuna oppure qualcuno,  fosse interessato ad "approfondire l'argomento" ovviamente può inviarmi una mail, proverò a girarla a Dave. Ci tengo inoltre a precisare che ovviamente il nome Dave, e gli altri nomi, sono inventati.

Che Dave fosse famoso me ne sono accorto perché quando si parla di qualcuno che non fa parte del gruppo lo si introduce,  "Dave quello del terzo piano ... ", ma per Dave non c'è mai bisogno, tutti lo conoscono.

Oggi ho voluto verificare. Calma! Intendo che ho voluto verificare con un'altra persona il motivo per cui non c'è bisogno di qualificarlo quando si parla di lui.
La sorpresa più grossa è che a spiegarmi perché tutti conoscono Dave è stata una donna, e ha fatto riferimento alle dimensioni del suo ... La faccenda si è fatta quindi interessante, ma data la naturalezza con la quale mi ha spiegato il motivo della notorietà di Dave mi sono permesso di chiederle come lei facesse a saperlo. In realtà mi ha confessato che lei non l'ha mai visto, come del resto molti altri che lo conoscono, ma dato che quando le hanno parlato di Dave, lo hanno fatto in questo modo, è stato chiaro sin dal primo momento chi fosse Dave.
É semplice, se vuoi classificare, spiegare oppure condannare, inchiodare qualcuno, basta fare uso di un luogo comune che può funzionare, ed applicare la proprietà transitiva. Dave è di colore, quelli di colore ce l'hanno grande, Dave ce l'ha grande. Non è necessario che il luogo comune sia vero, e tanto meno applicabile al soggetto in questione.

Con Dave ieri sono andato a correre. Dopo la corsa siamo andati a fare la doccia. Ho potuto appurare la verità, intendiamoci l'ho fatto per rigore scientifico. Ora un caso non può dimostrare che tutti quelli di colore hanno questa caratteristica, odio le generalizzazioni, ma forse è vero che nei luoghi comuni si nascondono delle piccole, in questo caso grandi, verità.

Cosi' ieri ho scoperto che anche le persone di colore possono fare tatuaggi. Ingenuamente pensavo che solo i bianchi potessero avere tatuaggi. Dave è di colore ce l'ha grande, intendo il tatuagio sulla schiena. Dave si e' fatto tatuare una grande R sulla schiena per non dimenticare.

Dave mi ha spiegato che le colonie schiaviste in America avevano leggi che regolavano il controllo e la punizione degli schiavi, chiamate Codici degli schiavi. La Carolina del Sud varò il suo primo codice nel 1712. Il codice della Carolina del Sud servì da modello per le altre colonie. Questo codice prevedeva, tra le altre, la regola che qualunque schiavo evaso catturato dopo 20 giorni o più veniva frustato pubblicamente se alla prima infrazione, marchiato a fuoco con la lettera "R" sul braccio destro alla seconda, privato di un orecchio se assente da 30 giorni o più alla terza infrazione, e castrato alla quarta infrazione.
Dave non è arrivato alla quarta infrazione.