sabato 20 settembre 2014

Il 9 novembre 1989 è passato alla storia per il crollo del muro di Berlino. Fine di un'epoca, quella della divisione del mondo tra ovest ed est, oppure, in altri termini, tra l'economia pianificata e quella del libero mercato. Novembre 2014 passerà alla storia come la fine dell'epoca moderna. A sigillare questo compiuto passaggio verso un mondo globalizzato non è un accordo del WTO, considerato vero regolatore della globalizzazione, ma la chiusura del negozio d'alimentari dello Zé nell'Alfama a Lisbona. 


A crollare questa volta non è un muro ma un negozio, e verrà demolito non dalle persone ma dalle gru. Il negozio dello Zé è l'ultimo baluardo di un sistema economico fatto di negozi sotto casa, quelli a conduzione familiare, dove insieme ad un etto di prosciutto erano offerte le caramelle per i bambini, e i saluti alla signora. A novembre 2014 lo Zé chiude per sempre, ed insieme a lui finisce un'epoca che i miei bambini hanno sfiorato in questi anni passati all'Alfama.
Lo Zé, oltre ad essere un alimentari, era una garanzia. Quando la dispensa era vuota, praticamente spesso, la merenda per i bambini veniva risolta mandandoli dallo Zé, il quale gli faceva un panino e formaggio. Quando mentre si faceva la pasta ci si accorgeva che mancava il sale, era lo Zé che risolveva la situazione. Adesso ci tocca installare una app per tenere traccia degli acquisti che dovremo fare il sabato al supermercato.

Lo Zé chiude perché il condominio dove lui ha il negozio verrà ristrutturato, e i prezzi degli affitti verranno sensibilmente rivisti. L'Alfama in questo momento è un cantiere, stanno ristrutturando condomini da tutte le parti. L'Alfama, con la sua peculiarità di essere un villaggio nel cuore di una capitale, sta per morire. Così insieme all'economia dei negozi sotto casa muore un'umanità. Intendiamoci non muoiono dei valori, infatti non credo fossimo più buoni o migliori, muore un modo di tessere relazioni e vedere la società. Siamo sempre più individui e meno comunità. Forse più liberi di fare quello che vogliamo,  certamente meno capaci di farlo con chi ci sta vicino.

Oggi sono andato al funerale di questo mondo. Sono entrato nel negozio dello Zé per salutarlo, lui era dietro al bancone come sempre, ma questa volta con tristi scaffali vuoti a fare da cornice. Con gli occhi buoni di sempre mi ha sorriso, e poi ha detto "espera!". Ha preso una delle ultime bottiglie di vinho tinto che gli rimaneva e me ne ha versato um copo. Non voglio fare il panegirico di quando si stava meglio, ma in fondo di quel mondo fatto di negozi sotto casa ho saudade.

serie: Lisbona