martedì 31 marzo 2015

Marzo 2015

Questa non è una storia d'eroi "costi quel che costi",  nemmeno d'eroi che "purtroppo vanno", ma è una storia di quotidiano eroismo, di quelli che "comunque, cazzo, vanno".
Questo è uno dei tanti racconti che il Capitan Caiazzo mi ha fatto, biascicato, dopo diverse garaffe di vinho tinto in una delle notti trascorse da Euriko (una tasca di Lisbona).

 Gli eroi sono quelli che se ci sono persone da salvare, "costi quel che costi" loro vanno. Per gli eroi è una questione di principi, prima vengono gli altri, la giustizia, l'amore.
Poi ci sono quelli che salvano persone per senso del dovere o per vocazione. Loro hanno scelto che "purtroppo vanno", è una questione d'impegni presi.
Infine ci sono quelli che si trovano al posto sbagliato al momento sbagliato, e così in barba ai principi e agli impegni, senza pensare troppo, si trovano a salvare dei naufraghi in mezzo ad un mare forza 8. Ma loro prima di andare finiscono il bicchiere di vino, si puliscono le labbra sfregandosele con la manica della camicia, e "comunque, cazzo, vanno".
A quell'epoca il capitan Caiazzo lavorava presso la guardia costiera, e prestava servizio a Trapani. Una sera delle tante in cui era operativo, ricevette un segnale di soccorso da un peschereccio in pericolo. Il mare era forza 8, a lui venne affidato l'incarico di portare in salvo padre e figlio che erano sul peschereccio. Uscì quindi con due barche, la motovedetta ed il rimorchiatore. Il rimorchiatore dopo qualche miglio ruppe la plancia e fu quindi costretto a tornare.
Il mare era grosso, di quelli che fanno paura, tanto che uno dei marinai si fece prendere dal panico, voleva buttarsi a mare, così il capitano dovette ordinare di legarlo e metterlo nella stiva.
Stavano tutti male in barca, vomitavano come fontane, anche il capitano stava male, così male che mangiava acciughe (almeno quando si sta male uno è libero di reagire come vuole). Quando il capitano soffre il mal di mare mangia acciughe, e generalmente tanto più lui mangia acciughe, tanto più l'equipaggio vomita.

Arrivati sul posto, dopo diverse e complesse manovre, finalmente riuscirono a salvare i pescatori. Purtroppo, mentre il padre pescatore stava salendo a bordo della motovedetta, una maledetta onda lo fece cadere. Cadendo l'uomo picchio' la testa ed iniziò a perdere sangue. Se l'uomo fosse morto, alle complesse operazioni di ritorno in porto, si sarebbero aggiunte quelle burocratiche.
L'equipaggio era doppiamente preoccupato. Il nostromo si fece carico di chiedere al capitano cosa avrebbero fatto nel caso che l'uomo fosse morto. A questo punto ci fu una vivida dimostrazione di quotidiano eroismo. Il capitano avrebbe potuto guardare il mare furioso, il corpo sofferente del pescatore e con gesto certo, ed occhio fermo, rivolgersi al nostromo in tono sicuro e dire "non si preoccupi, anche questa volta ce la faremo", ma non accade, il capitano non è un eroe "costi quel che costi". Oppure il capitano avrebbe potuto sentire il polso del pescatore, valutare le miglia e il tempo necessario per ritornare in porto, e dire al nostromo "non si preoccupi, ho valutato la situazione, in 1 ora saremo in porto e il pescatore sarà soccorso in tempo", tipico di chi "putroppo va" per dovere, infondo è il suo lavoro. Niente di tutto questo, il capitano guardò il mare, si trangugio' un'altra acciuga e guardando il nostromo gli disse "non si preoccupi, se muore lo buttiamo in mare", i due scoppiarono a ridere senza riuscire più a fermarsi causando una sorta d'ilarità collettiva.
Il capitano per questo salvataggio ha avuto una medaglia al valore. Lui se ne vergogna. Del resto lui il pescatore l'avrebbe buttato a mare.
E' tardi, anche Euriko vuole andare a dormire, chiedo quindi al capitano perché ha accettato la medaglia. Mi guarda, guarda il bicchiere, lo riempie, beve, poi chiede il conto e paga, il capitano offre sempre, è generoso. Mentre stiamo aspettando il taxi mi dice che anche per rinunciare ad una medaglia c'è bisogno di saperla lunga, lui quella sera si e' asciugato il vino sulla manica della camicia ed è andato.