sabato 12 settembre 2015

Quando Viola mi ha chiesto cosa significhi essere maturo le ho risposto ... in che senso? ... cosa intendi? ... ma perché?  ... insomma ho cercato di prendere tempo  ... ma poi messo alle strette, come solo i neo adolescenti sanno fare, ho dovuto elaborare una risposta.
Così ho pensato che la migliore risposta fosse maturità = solidità x consapevolezza. Come dire, una persona matura è uno che sa compiere scelte e prendere responsabilità, e lo sa fare in accordo con se stesso e la realtà che lo circonda.
Guardo Viola e mi sembra perplessa. Quindi penso che ho ottenuto il risultato che volevo, che in fondo è sempre quello di dare "cibo ai pensieri". Cosí le chiedo se sono riuscito a spiegarmi. Lei mi guarda e muovendo le mani disordinatamente davanti al corpo come solo un neo adolescente sa fare mi dice: "Si, si, ho capito ... i nonni sono solidi e voi siete consapevoli".
A me si blocca la deglutizione, gli occhi si impallano e lei guardandomi con fare sfidante mi chiede se è riuscita spiegarsi.
Biasciccando ripeto "Si, si, ho capito ... i nonni sono più solidi, noi più consapevoli". E, tra me e me penso, voi più ... più  ... più ...
Diciamocelo, dal punto di vista della solidità il confronto con i nostri genitori non regge, siamo una generazione di fragili. Ma in termini di consapevolezza, e non mi riferisco tanto a quella di natura scientifica, ma soprattutto su chi siamo, o meglio non siamo, beh in questa dimensione non c'è paragone, siamo una generazione più consapevole di quella dei nostri genitori.
Come dire siamo cresciuti orizzontalmente (consapevolezza), ma abbiamo perso di verticalità (solidità).  La nostra maturità, il prodotto tra consapevolezza e solidità, è probabilmente la stessa di quella dei nostri genitori, ma forse l'equazione è cambiata. Un tempo mi sembra che maturità fosse essenzialmente sinonimo di solidità, maturità = solidità, saper compiere scelte e prendersi le proprie responsabilità. Adesso c'è una variabile in più, maturità = solidità x consapevolezza, in armonia con se stessi e quello che ci circonda.
Chissà se i nostri figli aumenteranno l'area, quindi una delle due dimensioni, oppure aggiungeranno un'altra variabile all'equazione.
Per adesso a me sembra che siano più ... più ... più ...