giovedì 19 novembre 2015


  Giacomo e Giovanni sono in una stanza, Viola nell'altra. Viola è ricca, ha una bella stanza tutta sola. Giacomo e Giovanni condividono una stanza un po' più grande di quella di Viola ma certo non abbastanza da uguagliare lo spazio vitale della principessa.

Hanno fatto un accordo che prevede che nessuno possa entrare nella stanza dell'altro senza permesso e, se concesso, questo comunque ha un tempo limitato, una sorta di permesso di soggiorno. In pratica hanno istituito una frontiera, con tanto di meccanismi per chiedere il visto.

Nella stanza di Viola ci sono libri che Giacomo e Giovanni vorrebbero leggere. Nella stanza di Giacomo e Giovanni ci sono libri che Viola ha già letto.
Nella stanza di Giacomo e Giovanni ci sono giochi che piacciono a Viola e ogni tanto lei chiede di poterci giocare.

Gli unici che hanno un permesso di soggiorno a tempo illimitato siamo io e Chiara. C'è poco da essere orgogliosi, non è una questione di potere. Quando abbiamo chiesto perché noi fossimo esenti dal dover chiedere di poter entrare ci hanno spiegato che dei letti, del pavimento, etc ... qualcuno se ne doveva pur occupare.

Capita che ogni tanto qualcuno violi, nel senso di violazione (visto il nome dei personaggi la precisazione è doverosa), il trattato. Di nascosto s'introduce nella stanza dell'altro e s'impossessa delle preziose risorse che diversamente sarebbe difficile, se non impossibile, ottenere. Quando l'altro se ne accorge è guerra totale.

A questo punto solo l'intervento dei grembiuli blu, l'uomo e la donna delle pulizie, mette a tacere il conflitto. Alcune volte riuscendo a metterli intorno ad un tavolo a ragionare, del tipo "se lei ti lascia il libro e tu il gioco alla fine tutte e due avete una cosa in più", molto più spesso solo voce di tuono e urlo cavernicolo con un altisonante "ADESSO BASTA!" pone fine alle ostilità minacciando la proibizione di qualcosa d'interesse comune.

Oggi con Giacomo e Giovanni mentre mangiavamo le caldarroste abbiamo parlato di geopolitica. Abbiamo commentato i drammatici fatti di un mondo in guerra (Parigi, Lesbo, Siria, Libia, etc ...) con un mappamondo tra le mani.
Giacomo mi ha chiesto come è possibile fare in modo che queste brutte cose finiscano.

Ci siamo detti che forse un modo per risolvere questo problema è quello di togliere la frontiera. "Se domani", dicevo, "faceste in modo che Viola possa entrare a prendere le cose che le servono nella vostra stanza senza permesso, senza necessariamente pretendere che lei faccia lo stesso, rompete un meccanismo, quello delle frontiere, che vi rende schiavi di accordi che alla fine impoveriscono entrambi". 

Giovanni si è fatto scuro, e dopo qualche secondo ci ha chiesto cosa succederebbe se lei, il nemico Viola, si prendesse tutto quello che hanno.
Spiego che al di là del boicottaggio che i grambiuli blu ovviamente farebbero, non credo proprio che la maggioranza delle persone del mondo pensino o possano comportarsi così. Rubare tutte le risorse è il comportamento di quelli che vogliono, o hanno il potere. Putroppo la bramosia di potere, sebbene sia una caratteristica minoritaria tra le persone, è altresi la principale caratteristica che occorre avere per fare politica. In questo la democrazia e le dittature sono uguali, tra le grandi ideologie solo l'anarchia è differente, ma questo renderebbe il discorso complesso. Io sono convinto, dico a Giovanni, che Viola, come la maggior parte delle persone nel mondo, non abbia niente a che vedere con questa bramosia di potere, e questo atteggiamento la spiazzerebbe positivamente.

Nel frattempo le caldarroste sono finite. Giacomo usa sbucciarne in più per tenerle da parte per la fine. Giovanni ha ancora del latte nel bicchiere e quindi furtivamente prova a prenderne una. Giacomo se ne accorge e scoppia la guerra totale.
A me sembra che il discorso abbia funzionato.