La scorsa estate a Mandalay, in Myanmar, abbiamo conosciuto un aristrocatico farmacista birmano che ci ha raccontato che da quando è in pensione si dedica a portare i medicinali alle tribu Naga. I Naga abitano nelle impervie foreste nel nord-ovest del Myanmar e sono famosi per essere cacciatori di teste. In cambio del suo aiuto il farmacista riceve i loro prodotti che rivende nel mercato di Zaggay a Mandalay, così finanzia sia i suoi viaggi nella foresta, sia la pensione.
Con lui passiamo qualche ora a parlare di quelle affascinanti terre al confine con l'India. Zone che persino la feroce dittatura del Myanmar aveva bollato come "no man's lands" e rinunciato a governare.
Un buona fetta del Myanmar è ancora inesplorata, della parte governata da Naypyidawai (la capitale del Myanmar), ai turisti è consentito visitare solo una porzione, quella che si chiama Birmania. La Birmania è abitata dalla più numerosa etnia, i birmani appunto, che comunque rappresentano solo una delle tante etnie che oggi popolano il Myanmar. Da quando lo scorso autunno il partito del premio nobel per la pace Aung San Suu Kyi ha vinto le elezioni uno dei grossi problemi del Myanmar è di riuscire a far pacificamente convivere tutte le etnie :-( ...
Il nostro farmacista, pensionato, birmano, sa che ci ha preso in trappola rimaniamo con lui a farci raccontare storie esotiche sui Naga intermezzate dalla pubblicità, nel senso che al termine di ogni storia prova a venderci una coperta, una maschera, un porta candela, cioè assistiamo ad una sorta di canale 5 ante litteram. In verità il plurale si applica bene a me, Chiara e Viola, mentre gli altri due membri della tribù Luraschi sono affascinati più dai coltelli che dalle storie.
Rapito come un bambino dai racconti di U, ingenuamente chiedo di organizzarci un viaggio nelle terre dei Naga.
U, perché così si chiama il tizio, o almeno è queĺlo che capisco quando ci presentiamo, si mette a ridere, mi guarda negli occhi ed improvvisamente, interrompendo la risata, da grande attore qual è, con voce seria e profonda mi chiede se ho intenzione di fare la fine di Sir Robert.
A questo punto anche i due membri della tribù Luraschi che giocavano a lanciarsi gli affilatissimi coltelli Naga prendono posto intorno a U. Appagato dall'essere riuscito ad attirare l'attenzione dei clienti più molesti, ordina del te, arriccia il longi poco sotto le ginocchia, e si mette a sedere insieme a noi per raccontare la storia di Sir Robert.
Al tempo dell'occupazione britannica, il governo inglese assetato di teak mandò un paffuto esattore delle tasse di nome Sir Robert presso i Naga con il mandato di farsi pagare sotto forma di legname.
I Naga, capito il proposito, non se lo fecero ripetere due volte, misero sul fuoco lento un bel pentolone e vi cucinarono il mal capitato esattore.
Ovviamente U ci sta prendendo gusto ed intende impressionare i giovani pollastri della tribù Luraschi, pertanto prosegue descrivendo come Sir Robert fu farcito, una patata in bocca, un sedano sotto le ascelle, e la carota nel ... nell'ombelico, ombelico.
Ovviamente del povero Sir Robers gli inglesi ricevettero solo qualche osso e alcuni oggetti personali, loro, i Naga, si tennero il cranio per perpetuare di generazione in generazione l'insegnamento su come le tasse si sarebbero dovute pagare.
A me la macabra storia desta un certo appetito, a Chiara disgusto, a Viola divertimento, ed a Giacomo e Giovanni curiosità, al primo sui tagliatori di teste, e al secondo sulle tasse. Precisamente l'osservazione di Giovanni è stata "deve essere che 'ste tasse sono davvero una brutta cosa".
Con lui passiamo qualche ora a parlare di quelle affascinanti terre al confine con l'India. Zone che persino la feroce dittatura del Myanmar aveva bollato come "no man's lands" e rinunciato a governare.
Un buona fetta del Myanmar è ancora inesplorata, della parte governata da Naypyidawai (la capitale del Myanmar), ai turisti è consentito visitare solo una porzione, quella che si chiama Birmania. La Birmania è abitata dalla più numerosa etnia, i birmani appunto, che comunque rappresentano solo una delle tante etnie che oggi popolano il Myanmar. Da quando lo scorso autunno il partito del premio nobel per la pace Aung San Suu Kyi ha vinto le elezioni uno dei grossi problemi del Myanmar è di riuscire a far pacificamente convivere tutte le etnie :-( ...
Il nostro farmacista, pensionato, birmano, sa che ci ha preso in trappola rimaniamo con lui a farci raccontare storie esotiche sui Naga intermezzate dalla pubblicità, nel senso che al termine di ogni storia prova a venderci una coperta, una maschera, un porta candela, cioè assistiamo ad una sorta di canale 5 ante litteram. In verità il plurale si applica bene a me, Chiara e Viola, mentre gli altri due membri della tribù Luraschi sono affascinati più dai coltelli che dalle storie.
Rapito come un bambino dai racconti di U, ingenuamente chiedo di organizzarci un viaggio nelle terre dei Naga.
U, perché così si chiama il tizio, o almeno è queĺlo che capisco quando ci presentiamo, si mette a ridere, mi guarda negli occhi ed improvvisamente, interrompendo la risata, da grande attore qual è, con voce seria e profonda mi chiede se ho intenzione di fare la fine di Sir Robert.
A questo punto anche i due membri della tribù Luraschi che giocavano a lanciarsi gli affilatissimi coltelli Naga prendono posto intorno a U. Appagato dall'essere riuscito ad attirare l'attenzione dei clienti più molesti, ordina del te, arriccia il longi poco sotto le ginocchia, e si mette a sedere insieme a noi per raccontare la storia di Sir Robert.
Al tempo dell'occupazione britannica, il governo inglese assetato di teak mandò un paffuto esattore delle tasse di nome Sir Robert presso i Naga con il mandato di farsi pagare sotto forma di legname.
I Naga, capito il proposito, non se lo fecero ripetere due volte, misero sul fuoco lento un bel pentolone e vi cucinarono il mal capitato esattore.
Ovviamente U ci sta prendendo gusto ed intende impressionare i giovani pollastri della tribù Luraschi, pertanto prosegue descrivendo come Sir Robert fu farcito, una patata in bocca, un sedano sotto le ascelle, e la carota nel ... nell'ombelico, ombelico.
Ovviamente del povero Sir Robers gli inglesi ricevettero solo qualche osso e alcuni oggetti personali, loro, i Naga, si tennero il cranio per perpetuare di generazione in generazione l'insegnamento su come le tasse si sarebbero dovute pagare.
A me la macabra storia desta un certo appetito, a Chiara disgusto, a Viola divertimento, ed a Giacomo e Giovanni curiosità, al primo sui tagliatori di teste, e al secondo sulle tasse. Precisamente l'osservazione di Giovanni è stata "deve essere che 'ste tasse sono davvero una brutta cosa".