martedì 27 febbraio 2018

Ho capito perché gli italiani voteranno Berlusconi alle elezioni 2018. 
Oggi mentre ero a pranzo ho avuto una intuizione. A dire il vero è tutta colpa di Tim, un collega inglese, mi ha detto: "Ho sentito una notizia incredibile, hanno detto che Berlusconi sarà cruciale per queste elezioni. Ma è vero?"

Iniziamo con il dire che in qualsiasi altro Paese occidentale questo fenomeno non esiste. Non esiste che un politico "sceso in campo" 25 anni fa sia ancora in voga. Soprattutto se il politico in questione ha attraversato: scandali sessuali,  sentenze che lo vedono coinvolto con persone legate alla mafia, figure di merda ad incontri internazionali, e chi più ne ha più ne metta.

In Inghilterra il primo ministro toglie il disturbo dopo due mandati al massimo. Lo stesso lo fanno i presidenti americani e francesi. Quando Sarkozy si è ripresentato alle recenti elezioni presidenziali, gli elettori gli hanno sbattuto la porta in faccia. 
In Italia questa pratica considerata in altri Paesi di buon senso non attecchisce. Non può attecchire.

A onor del vero occorre precisare che Berlusconi non è l'unico. Prima di lui anche altri hanno resistito per innumerevoli legislature, si pensi per esempio al migliore, il divo Andreotti.

Per cercare di capire questo fenomeno italiano ho fatto una analisi comparativa. Ho messo a confronto  gli usi e i costumi di noi italiani con i francesi, inglesi, ed americani. 
In un mondo globalizzato, dove ci stiamo tutti somigliando, non è facile trovare differenze, ma alla fine ho capito. 
La ragione sta nella pasta asciutta. Per la precisione nella quantità di spaghetti che noi italiani mangiamo.
Quello che mangiamo struttura il nostro modo di pensare. Gli spaghetti sono contorti, si attorcigliano nel piatto, partono da una parte e arrivano dall'altra, per mangiarli li devi arrotolare su se stessi.
Mentre stiamo pranzando, Tim mi dice "Gli spaghetti non finiscono mai!". Sono gli spaghetti che stanno garantendo una longevità particolare ai nostri politici.

La sinistra per vincere le elezioni dovrebbe riesumare qualche politico di vecchia data e con esso una vecchia ricetta, come per esempio un bel panino con la mortadella.

Questa cosa degli spaghetti Berlusconi l'ha capita come l'ho capitaneria io. Ma siccome dopo queste elezioni vuole rimanere, e lo vuole fare in modo continuativo, ha deciso che una volta eletto cambiarà ricetta. Per questo ha deciso di allearsi con chi è il "degno" erede di una ricetta apprezzata per più di 20 anni, quella a base di olio di ricino.