domenica 25 febbraio 2018

Comunque vadano queste elezioni, sono tranquillo, quindi molto preoccupato.

A queste elezioni ho partecipato in modo diverso, sono un diversamente votante.

Ho fatto scrivere il programma ai miei tre non votanti preferiti, i miei figli. Una sera a cena ho chiesto a tutti e tre di scrivere cosa vorrebbero che il nuovo governo facesse. Poi come un naufrago in un mondo alla deriva, ho messo queste richieste in una bottiglia pronto a lanciarle in mare, nella speranza che qualche civiltà lontana potesse raccogliere il loro disperato bisogno di futuro.

È tutto quello che un avido votante, io, in un momento di disperata e tenera lucidità nei confronti delle generazioni future, i nostri figli, è riuscito a fare.

Dopo qualche giorno ho fatto un errore, ho chiesto cosa avevano scritto. La scoperta è stata disarmante: un ricco politico da sposare, abbassare le tasse, e fare uno skate park in ogni paese.

Per fortuna Viola dopo qualche minuto mi ha salvato da un'imminente auto-fustigazione. Con il cinismo tipico di un adolescente mi ha fatto notare che è grazie alle buone intenzioni che siamo conciati in questo modo, ed evidentemente la loro era una provocazione, ha poi concluso chiedendomi se conosco la "Pacific Trash Vortex", perché "le bottiglie non si buttano in mare, il mare non è una pattumiera".

La loro e' una generazione POST. In questo caso POST-ecologica. Disillusa di poter riuscire a salvare questo modo, e concentrata a limitare i danni.
Noi abbiamo seppellito i grandi ideali, loro la speranza che un altro mondo e' possibile.

Per essere POST anch'io ho una proPOSTa. Mettiamo tutti i nomi degli italiani in una grande urna e peschiamo a caso i deputati della prossima legislatura. Risparmieremmo sotto tutti i punti di vista, certi che comunque vada eleggeremmo persone non peggio di quelle che si sono candidate.

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