Channa è da più di una settimana rinchiuso in un locale dietro il Bazar a Shiraz in Iran. Lui a Shiraz c'è arrivato percorrendo un tratto della via della seta diverse centinaia d'anni dopo Marco Polo. Romantico, avventuroso il viaggio del secondo, crudele e pericoloso il viaggio del primo. A Shiraz Channa trova il tempo e le energie per appuntare le prime note del suo viaggio.
Una mattina dell'estate del 1996 era partito dal porto di Colombo in Sri Lanka per raggiungere Bonn in Germania, al modico prezzo di 7.000 dollari, documenti falsi compresi. A Bonn doveva incontrare parenti che lo avrebbero aiutato a reinventarsi una vita.
La prima tappa di questo lungo viaggio fu Karachi in Pakistan. Una milizia composta da tre persone e comandata da un tale che chiamavano Massud, un barbuto pachistano armato fino ai denti, lo aveva prelevato al porto e secondo i piani lo avrebbe dovuto portare al confine tra Iran e Turchia, ma in realtà il percorso fu modificato.
Al porto di Karachi tutto era avvenuto alla luce del sole, con l'evidente tacito consenso della polizia pachistana. Un lauto business senza rischi, i cingalesi arrivavano in Pakistan per attraversare il Paese non per stare. Il loro aiuto, quello della polizia e delle milizie, aveva un prezzo senza ripercussioni sulla demografia del Paese e con un vantaggio per i loro portafogli.
Con Channa sul convoglio composto da due furgoncini Ford Transit c'erano altre 10 persone di origine indiana e cingalese, tutti ammassati dentro il furgone senza finestrini. Ci vollero circa 12 ore su strade sia asfaltate che di terra battuta per raggiungere il confine tra Pakistan ed Iran.
Attraversare l’Iran è la prima vera sfida. Parte delle provincia iraniana del Belucistan confina con il Pakistan, quest’area, a maggioranza sunnita, è spesso soggetta a conflitti, e come la Libia insegna, l'instabilità d'una regione è una delle condizioni per poter svolgere attività illegali.
Channa scrive nei suoi appunti 《più della paura di morire sono tormentato dai ricordi di casa, il villaggio che alle prime luci si anima di persone, la mamma che prepara la colazione》. Più i chilometri si allungavano tra Channa e lo Sri Lanka, più era chiaro che non avrebbe mai trovato la felicità sperata, ed insieme a questo pensiero il dolore di non poter tornare a casa a mani vuote, senza averci almeno provato fino in fondo.
Dormirono poche ore su stuoie di paglia in una sorta di caravanserraglio al confine tra Pakistan ed Iran, in attesa che i controlli iraniani si interrompessero per la notte. Furono svegliati che era ancora buio e camminarono per più di 4 ore, raggiunsero un riparo in una zona deserta mentre stava albeggiando. Nei suoi appunti Channa annota che era affamatissimo, non mangiava dal pranzo del giorno prima. Gli venne dato un brodo tipico della cucina iraniana, un piatto di riso, melanzane e qualche pezzetto di carne, Channa scrive 《La carne era così dura che ci vollero minuti prima di riuscire a masticarla.
Stavo mangiando in silenzio quando si avvicinò Massud. Disse qualcosa ai suoi compagni che si misero a ridere. Le risa isteriche dei soldati fanno paura. Massud si sedette vicino e mi offrì una sigaretta. La cosa mi turbò molto, temevo che potesse essere l'inizio di qualcosa di pericoloso》.
In realtà Massud voleva capire perché un giovane ragazzo come Channa al posto di imbracciare un fucile e lottare per cambiare le cose nel suo Paese preferisse scappare. Channa non aveva risposte a questa domanda.
Channa limitava i contatti con gli altri membri del viaggio alle formalità, per il resto del tempo se ne stava in un angolo da solo, ma quella sera, in cui conobbe Massud 《sentii il disperato bisogno di parlare con qualcuno, e così conobbi Kiran》. Animato dal suo stesso bisogno, Kiran gli raccontò la sua vita, e Channa la scrisse nei suoi appunti.
Kiran ha 27 anni, è Nepalese e viveva a Kathmandu, ha una moglie e un figlio di due anni. Channa annota 《non c'è giorno in cui non abbia pensato a quando in aeroporto li ha visti al di là del vetro, suo figlio in braccio a sua moglie, un saluto dall'amaro sapore di un addio》. Kiran non aveva nessuno in Europa ma lui il Nepal l'ha dovuto lasciare per forza, suo padre faceva parte del partito d'opposizione, a Kathmandu, e lui e la sua famiglia erano costantemente sotto pressione da quando il partito comunista era salito al potere. Channa ha dedicato diverse pagine al suo compagno. Il padre di Kiran ha un piccolo commercio ma il partito comunista impone "donazioni" creando una situazione insopportabile, questo fu il motivo che lo spinse a cercare una vita più serena altrove, dove poi far venire tutta la famiglia.
Entrarono a Shiraz di notte per non essere notati, furono alloggiati in uno stanzone vicino al Bazar. Massud li informò che la situazione al confine tra Turchia e Iran si era complicata, e per qualche giorno sarebbero dovuti stare a Shiraz.
Kiran e Channa si sono conosciuti a Shiraz e hanno fatto il viaggio insieme fino al Cairo, un viaggio che valse un’amicizia.
[capitoli pubblicati: http://breva-tivano.blogspot.com/search/label/ConLaTestaSottoIlMare]
Una mattina dell'estate del 1996 era partito dal porto di Colombo in Sri Lanka per raggiungere Bonn in Germania, al modico prezzo di 7.000 dollari, documenti falsi compresi. A Bonn doveva incontrare parenti che lo avrebbero aiutato a reinventarsi una vita.
La prima tappa di questo lungo viaggio fu Karachi in Pakistan. Una milizia composta da tre persone e comandata da un tale che chiamavano Massud, un barbuto pachistano armato fino ai denti, lo aveva prelevato al porto e secondo i piani lo avrebbe dovuto portare al confine tra Iran e Turchia, ma in realtà il percorso fu modificato.
Al porto di Karachi tutto era avvenuto alla luce del sole, con l'evidente tacito consenso della polizia pachistana. Un lauto business senza rischi, i cingalesi arrivavano in Pakistan per attraversare il Paese non per stare. Il loro aiuto, quello della polizia e delle milizie, aveva un prezzo senza ripercussioni sulla demografia del Paese e con un vantaggio per i loro portafogli.
Con Channa sul convoglio composto da due furgoncini Ford Transit c'erano altre 10 persone di origine indiana e cingalese, tutti ammassati dentro il furgone senza finestrini. Ci vollero circa 12 ore su strade sia asfaltate che di terra battuta per raggiungere il confine tra Pakistan ed Iran.
Attraversare l’Iran è la prima vera sfida. Parte delle provincia iraniana del Belucistan confina con il Pakistan, quest’area, a maggioranza sunnita, è spesso soggetta a conflitti, e come la Libia insegna, l'instabilità d'una regione è una delle condizioni per poter svolgere attività illegali.
Channa scrive nei suoi appunti 《più della paura di morire sono tormentato dai ricordi di casa, il villaggio che alle prime luci si anima di persone, la mamma che prepara la colazione》. Più i chilometri si allungavano tra Channa e lo Sri Lanka, più era chiaro che non avrebbe mai trovato la felicità sperata, ed insieme a questo pensiero il dolore di non poter tornare a casa a mani vuote, senza averci almeno provato fino in fondo.
Dormirono poche ore su stuoie di paglia in una sorta di caravanserraglio al confine tra Pakistan ed Iran, in attesa che i controlli iraniani si interrompessero per la notte. Furono svegliati che era ancora buio e camminarono per più di 4 ore, raggiunsero un riparo in una zona deserta mentre stava albeggiando. Nei suoi appunti Channa annota che era affamatissimo, non mangiava dal pranzo del giorno prima. Gli venne dato un brodo tipico della cucina iraniana, un piatto di riso, melanzane e qualche pezzetto di carne, Channa scrive 《La carne era così dura che ci vollero minuti prima di riuscire a masticarla.
Stavo mangiando in silenzio quando si avvicinò Massud. Disse qualcosa ai suoi compagni che si misero a ridere. Le risa isteriche dei soldati fanno paura. Massud si sedette vicino e mi offrì una sigaretta. La cosa mi turbò molto, temevo che potesse essere l'inizio di qualcosa di pericoloso》.
In realtà Massud voleva capire perché un giovane ragazzo come Channa al posto di imbracciare un fucile e lottare per cambiare le cose nel suo Paese preferisse scappare. Channa non aveva risposte a questa domanda.
Channa limitava i contatti con gli altri membri del viaggio alle formalità, per il resto del tempo se ne stava in un angolo da solo, ma quella sera, in cui conobbe Massud 《sentii il disperato bisogno di parlare con qualcuno, e così conobbi Kiran》. Animato dal suo stesso bisogno, Kiran gli raccontò la sua vita, e Channa la scrisse nei suoi appunti.
Kiran ha 27 anni, è Nepalese e viveva a Kathmandu, ha una moglie e un figlio di due anni. Channa annota 《non c'è giorno in cui non abbia pensato a quando in aeroporto li ha visti al di là del vetro, suo figlio in braccio a sua moglie, un saluto dall'amaro sapore di un addio》. Kiran non aveva nessuno in Europa ma lui il Nepal l'ha dovuto lasciare per forza, suo padre faceva parte del partito d'opposizione, a Kathmandu, e lui e la sua famiglia erano costantemente sotto pressione da quando il partito comunista era salito al potere. Channa ha dedicato diverse pagine al suo compagno. Il padre di Kiran ha un piccolo commercio ma il partito comunista impone "donazioni" creando una situazione insopportabile, questo fu il motivo che lo spinse a cercare una vita più serena altrove, dove poi far venire tutta la famiglia.
Entrarono a Shiraz di notte per non essere notati, furono alloggiati in uno stanzone vicino al Bazar. Massud li informò che la situazione al confine tra Turchia e Iran si era complicata, e per qualche giorno sarebbero dovuti stare a Shiraz.
Kiran e Channa si sono conosciuti a Shiraz e hanno fatto il viaggio insieme fino al Cairo, un viaggio che valse un’amicizia.
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